Appello ai candidati: basta con le vostre sciocchezze

Scrivono. Scrivono tanto. E scrivono di tutto. Inondano le redazioni con i loro comunicati. Nei quali discettano su qualsiasi argomento gli capiti a tiro.

All’improvviso si sono accorti che le fabbriche sono sparite, hanno scoperto che i consumi nei negozi sono crollati, sentono la puzza dei rifiuti a Roccasecca, denunciano che i treni a Cassino non viaggiano in orario, le vacche non producono più latte quanto una volta nelle stalle di Sgurgola, l’insalata di Vallecorsa non è più tanto verde, i carciofi ora crescono curvi, hanno scoperto che non c’è più la mezza stagione, che qualcuno ruba dai giardini i sette nani di Biancaneve, che Zio Paperino non può continuare a fare da padre a Qui Quo Qua perché è single.

I candidati sono usciti dai loro nascondigli. Dopo essere rimasti nascosti in silenzio nei loro rifugi per quattro anni e mezzo, rieccoli in mezzo a noi. Con tutta la loro voglia di parlare e spiegarci i nostri problemi, indicarci la soluzione, farci capire che dobbiamo votarli se vogliamo stare meglio.

Così capita di leggere le loro analisi in materia di organizzazione degli ospedali pronunciate con la sicurezza che fu propria del professor Donat Cattin; di scorrere le righe su un comunicato in materia di agricoltura e renderci conto solo alla fine che non sta parlando il ministro bensì il candidato della porta accanto; di ritrovarci tra le mani considerazioni tanto di Urbanistica quanto di botanica e balletto classico, firmate sempre dalla stessa persona ma con l’autorevolezza di Fuksas, il professor Livingstone e Carla Fracci messi insieme.

Ora sono nel panico: Sergio Marchionne l’altro giorno ha detto, con il suo accento italo – canadese – marsicano “Ragazzi, abbiamo scherzato, la Giulia ed il Suv li faccio tra sei mesi”. E adesso non sanno cosa dire, dopo averci raccontato che l’economia in provincia di Frosinone finalmente era ripartita grazie a loro che, modestamente defilati alle spalle di Sergio per non metterlo in imbarazzo, gli sussurravano i suggerimenti.

Dove siete stati in questi quattro anni e mezzo? Cosa avevate al naso che vi impediva di sentire i cattivi odori? Vi si è rotta la macchina o per quale motivo soltanto ora salite su un treno? Su Qui Quo Qua ed i Sette Nani di Biancaneve ne possiamo anche parlare. Ma, per favore, sulle cose serie smettete di ammorbarci con le vostre dichiarazioni basate sul nulla. Lasciate lavorare i Giornalisti: siamo sempre meno ed abbiamo sempre meno tempo per leggere i vostri inutili comunicati.

Inutili perché noi, di queste cose, ci occupiamo non ogni quattro anni e mezzo ma tutti i giorni.

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