Bassetta: «La mia Anagni con 400 delibere e l’unanimità»


di FAUSTO BASSETTA
Sindaco di Anagni

 

 

Gentilissimo direttore,
raccolgo il suo cortese invito che mi ha formulato i primi di dicembre a Prossedi quando ci siamo incontrati in occasione della presentazione del bilancio regionale da parte del presidente Nicola Zingaretti e dell’assessore Mauro Buschini.

L’estremo interesse del suo blog per la città di Anagni ci lusinga, anche se non possiamo non notare che sia un interesse un po’ tardivo e anche un po’ “interessato”.

Ho notato come le elezioni provinciali siano state motivo di grande attenzione per le dinamiche politiche di questo territorio e questo fa onore a un giornalismo che sa scrutare oltre le apparenze e non si accontenta del primo dato che raccoglie. Il suo simpatico (visto che si autoproclama conte del Piglio) corrispondente Franco Ducato (che non conosco personalmente o forse si), ha dimostrato una capacità di penetrazione e una conoscenza – anche molto minuziosa – di fatti e personaggi che gli ha consentito una cronaca veramente puntuale, raccogliendo – talvolta – sussurri, indiscrezioni, rivelazioni, segreti, sconosciuti ai piu’, compreso il sottoscritto.

L’ultima trovata, sempre molto simpatica, secondo lo stile di Franco Ducato, vero appassionato di cose militari, di complotti e di spionaggio, è la denuncia di un silenzio assordante sui canali social, cosa che rende tutti meno liberi. Insomma una dittatura militare che vorrebbe mettere il bavaglio alla libera espressione del pensiero politico e civile di questa città.

Gentilissimo direttore, proprio per la stima che ho sempre nutrito per lei e il modo, anche molto ironico e intelligente, di interpretare la sua professione, un invito ora glielo faccio io: venga ad Anagni ad incontrarci e a parlare della situazione locale. Magari riusciremo a fare qualcosa di buono per questa bella terra di Ciociaria, al di là delle chiacchiere e del facile sarcasmo (che non è ironia e neanche intelligenza) con i quali – purtroppo – sono oggi affrontati tanti temi delicati che rappresentano tutti i nodi politico-amministrativi di questo territorio, al di là delle elezioni, delle maggioranze e delle loro riunioni.

Occupazione, ambiente, sanità; se vuole anche i dolori interni del PD, le voci dissenzienti della maggioranza, il ruolo dell’opposizione e quant’altro; ma le assicuro che ai cittadini preoccupano i primi tre argomenti.

Ad Anagni, mai come in questo periodo, chiunque ha potuto esprimere le sue opinioni, anche con asprezza, e si è accesso un dibattito su molti temi (al di là dei social network e delle tante chat). A me non sembra che prima fosse cosi, ai bei tempi andati che qualche nostalgico ancora auspica.

Se lei non può, può anche mandarmi Franco Ducato, cosi posso conoscerlo, sperando che non sia una vera e propria sorpresa “locale”, perché altrimenti non posso che suggerirgli serietà e partecipazione, visto che questa amministrazione in due anni e mezzo ha adottato più di 400 delibere di giunta e nei consigli comunali molte proposte sono state deliberate anche all’unanimità (segno che c’è anche dialogo con l’opposizione).

Errori ne sono stati fatti e se ne faranno, non abbiamo il dono dell’infallibilità, che in questa città qualcun’altro reclama a gran voce.

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Domine, non sum dignus. Onorato e commosso per l’invito. Ma devo declinare. E vietarne la presenza al Conte del Piglio (non in Purezza). Perché il dibattito politico ed amministrativo appartiene a chi ha la legittimazione popolare. Non ai giornalisti: cui compete raccontare senza pregiudizio.  Gli unici abilitati a giudicare sono gli elettori. Che noi tentiamo di coinvolgere. Perché – rischiando di finire in una camicia di forza, quando proponemmo il progetto – lo scopo che ci siamo dati è quello di sollecitare dibattiti, allargare la discussione, spiegare offrendo retroscena e chiavi di lettura. Talvolta condivisibili, altre meno: ma sempre disinteressate. Proprio per questo, nessun Conte è del territorio di cui scrive. Che gli viene affidato, come una Contea, dal direttore. Con il limite di non giudicare. Ma il compito di stimolare. Lieti di ospitarla ogni volta che vorrà intervenire nel dibattito. Al.Po.

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