Biagio d’Oriente – Il Natale di Cacciola in Terra Santa

Il viaggio del nostro filosofo Biagio Cacciola in Terra Santa in occasione del Natale. Per raccontare la Natività, lì dove avvenne. Con gli occhi di oggi.

Biagio Cacciola

Politologo e Opinionista

Volevo farlo da tempo. Andare in terra santa però non è cosa che puoi fare con un last minute. Non puoi andare da Ryanair o una qualsiasi compagnia low cost, presentarti all’ultimo minuto all’imbarco e partire come se Gerusalemme o Tel Aviv fossero come Londra o Amsterdam.

 

L’odio che si è insediato nel cuore degli uomini in Terra Santa, il numero sempre più limitato di uomini di buona volontà, rende tutto più complesso. Così bisogna superare la trafila delle prenotazioni, le verifiche al terminale per controllare se sei un terrorista o un fiancheggiatore… Chissà cosa avranno trovato quelli incaricati di controllare al mio nome: le tracce di una gioventù impegnata non sbiadiscono nelle memorie dei terminali…

 

In ogni caso, non devono essersi impressionati più di tanto.

 

E ora sono a Gerusalemme. In uno di quei periodi nei quali l’equilibrio tra guerra e pace è sempre più sospeso. Per calpestare la terra su cui camminò Nostro Signore, posare lo sguardo sugli orizzonti che anche Lui osservò, entrare lì dove si sostiene che sia avvenuta la Natività, nello stesso giorno del Prodigio ma a 2017 anni di distanza. E raccontare tutto ad AlessioPorcu.it

 

Arrivare in Terra Santa a Tel Aviv e incamminarsi prima a Gerusalemme e poi a Betlemme… Mi  mi ha dato la sensazione di essere il quarto mago. Come Baldassarre, Melchiorre e Gaspare sui loro cammelli, alla ricerca di qualche cosa di cui sono certi ci sia l’esistenza. Ma non sanno se la troveranno. In una terra sconosciuta. Viaggiatori della terra e dell’anima.

 

C’è sofferenza in questa Terra. Come quella di 2017 anni fa prima che arrivasse un Bambino a liberare gli animi da quel dolore. E da quell’oppressione. C’è una parola che circola allora come oggi: occupazione. I volti dei palestinesi sono scavati: preocupati per l’occupazione di parte della loro terra come ai tempi della nascita di Gesù.

 

La precarietà é la stessa.

 

E per questo che in fondo stanotte in questo luogo incredibile Gesù rinasce nel cuore dei poveri in Spirito