Bianchi: «Una nomina su fiducia non può valere. Al Cosilam servono grandi capacità»

Daniela Bianchi

già Consigliere Regionale del Lazio

Ancora una volta nomine. Ancora una volta i Consorzi Industriali utilizzati come contenitori per prove di forza. A proposito della nomina del direttore generale del Cosilam, non posso che stare dalla parte del presidente Marcello Pigliacelli (leggi qui), che invoca una scelta effettuata su meriti e su comprovata capacità di governance. Non fosse altro che da qui passa l’attuazione delle politiche industriali di un intero territorio.

Inutile dire che da tempo auspico e invoco un aggiornamento di questi enti. Inutile ribadire quanto già detto più volte, che potrebbero essere strumenti di indirizzo, la casella più importante di un sistema di politiche industriali di respiro regionale, al passo con la reindustrializzazione e il riposizionamento competitivo dei territori. Inutile ricordare quanti si sono dimostrati in linea con questa posizione e che poi hanno lasciato il passo alle vecchie logiche.

Naturalmente i miei migliori auguri al nuovo direttore generale Annalisa D’Aguanno. Certa che verranno risultati importanti ed attesi. Ma non posso che riflettere su quanto letto nelle dichiarazioni dello stesso presidente Pigliacelli: una nomina effettuata su fiducia.

Ecco, la fiducia è sicuramente un aspetto determinante nei rapporti umani, ma ci sono luoghi dove questo aspetto passa in secondo piano ed è la dove si decidono i destini economici, e di conseguenza creazione di opportunità di lavoro, per interi territori. Là non può valere solo la fiducia, per quanto importante, là deve valere la capacità di avere una visione di lungo periodo, di scegliere e di decidere. E per farlo occorre indipendenza ed autonomia….ecco, io spero ed auspico che la fiducia non diventi un fardello troppo pesante per volare alto.

Soprattutto se la filiera che ha votato a favore, vede in campo rapporti di forza che non sono solo espressione della centralità di Cassino, ma con tutta evidenza la manifestazione di equilibri che fanno riferimento all’ultima tornata elettorale. In questo caso chiunque dal centrosinistra abbia contribuito al rafforzamento di quell’asse non dovrà solo chiedersi perché ha preferito rafforzare con tutta evidenza l’opposizione fino a consentirne la vittoria alle amministrative, ma dovrà anche augurare buon lavoro al nuovo direttore generale affinché le scelte siano davvero portatrici di un nuovo corso in grado di creare lavoro…perché sarebbe veramente triste se chi ha nella sua storia la tutela e la cultura del lavoro come principio fondante, dovesse rendersi conto di essere stato complice si altre logiche.

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