Frosinone squarcia il velo di silenzio su Damasco

Biagio Cacciola

Politologo e Opinionista

 

di Biagio CACCIOLA
Politologo, Opinionista

 

 

La questione siriana, nonostante i silenzi colpevoli dell’UE e anche dell’Italia è ancora la madre di tutte le battaglie per la libertà e la dignità dell’uomo. Per questo dopo la liberazione di Aleppo è importante tenere alta l’attenzione su quello che succede in Medio Oriente e in particolare in Siria.

Frosinone porta il suo contributo contro la congiura del silenzio che sta cercando di far dimenticare il martirio siriano. Lo fa squarciando ancora una volta quel velo che è stato calato su Aleppo e l’attacco neoimperialista alla Siria. A rompere quel buio sarà un incontro che verrà ospitato nel palazzo della Provincia giovedì 9 febbraio.

Questa guerra, che finora ha fatto non meno di trecentomila morti e milioni di sfollati, oltre a distruggere chiese, case, ospedali, intere città, ha la sua causa nella voglia di egemonia che gli Usa di Obama hanno manifestato insieme alle petromonarchie del Golfo . In particolare alla necessità , in vista della diversificazione energetica dal petrolio, di controllare i gasdotti che si affacciano sul Mediterraneo.

Per questo tutta la Siria era stata ‘concessa‘ ai fondamentalisti finanziati dal Quatar e dall’Arabia Saudita. Un’aggressione selvaggia con centinaia di migliaia di jhaidisti reclutati dalla Cia e dal boia Mc Cain (già noto per i massacri di bambini in Vietnam), spostati tramite il confine turco nella zona orientale del Paese.

Nessuno si sarebbe aspettato un gioco cosi’ spietato per eliminare un popolo e un governo da sempre profondamente legato alla laicità e alla convivenza tra religioni e culture  Uno Stato che dalla rivoluzione socialista nazionale del Baath degli anni della decolonizzazione dello scorso secolo, ha continuato a mantenere istruzione, sanità e altri servizi gratis per tutti.

Per questo la Siria ha retto, per il legame tra la sua popolazione e l’azione sociale dello Stato. Nessun altro esercito nazionale avrebbe retto all’ondata d’urto di armi Nato vendute per vie traverse a Al Nusra (il ramo di al Qaeda in Medio oriente). E all’Isis, oltre a tante altre fazioni di terroristi supportati dall’Occidente in particolare dal governo francese di Hollande.

Certo ora le cose sono profondamente cambiate. In particolare sul campo dove una vera internazionale del bene (Russia, Iran, Libano, Iraq, curdi) si è schierata con generosità e sacrificio con la Siria di Assad. Ma la lotta deve continuare fino in fondo. Fino a quando la minaccia dell’umanità del fondamentalismo islamico non verrà annientata.

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