Se Marine si appropria di De Gaulle (di B.Cacciola)

Biagio Cacciola

Politologo e Opinionista

di Biagio CACCIOLA
Politologo, Opinionista

 

 

Per comprendere un po’di più le elezioni presidenziali francesi, e in particolare il successo al primo turno di Marine Le Pen , tocca guardare un po’ più da vicino la trasformazione del suo partito. Sbaglia, infatti, chi inquadra il Front National nella vecchia logica di destra/sinistra.

La campagna elettorale del Fronte è infatti stata pilotata dall’astro nascente Philippot. Un politico cresciuto a pane e gollismo di sinistra che ha messo più l’accento sul protezionismo economico in Francia che sui temi del’identità e della sicurezza. Non a caso, dopo l’ultimo attentato dell’Isis a Parigi, Marine Le Pen si è guardata bene dallo speculare sull’immigrazione araba musulmana.

La leader del Front national ha invece cavalcato l’antico refrain gollista, dimenticato completamente dall’ibrido Sarkozy e dallo spento Fillon, il no a un mondo dominato dagli Usa. L’ultimo presidente che lo aveva gridato all’Onu era stato il gollista Jacques Chirac nel suo no sdegnato all’aggressione dell’Iraq da parte del militarista George Bush. Dopo la sua presidenza il gollismo era finito nel delirio  del parvenu Sarkozy e nel filoatlantismo di Hollande.

La Le Pen ha rivendicato in questa campagna elettorale la tradizione gollista, ringraziando subito dopo il risultato del primo turno, proprio il fondatore della quinta repubblica Charles De Gaulle.

Come al solito la maggior parte della stampa italiana non è andata oltre i commenti scontati da Bar dello Sport, non conoscendo minimamente le dinamiche che hanno portato al ballottaggio Macron e Le Pen. Come anche è sfuggita all’analisi seria,  da parte della stampa di destra, l’indagine profonda sul successo di Marine.

Applicando le categorie ‘salviniane‘ alla politica francese si dimostra il limite provinciale della destra italiana che non immagina quanti francesi mussulmani di seconda generazione abbiano votato per il Front National. Un quadro che potrebbe dare grosse sorprese al secondo turno,in particolare a chi dà la vittoria del tecnocrate Macron per necessaria e scontata.

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