Cerroni: «I miei 60 anni da Comunista, Ceccanese e… politico»

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

 

di MAURIZIO CERRONI
già Sindaco di Ceccano

Sono nato nel 1956, anno della grande nevicata in Ciociaria, presso la mia abitazione e subito sono stato dato nelle braccia dei miei parenti. Era il 18 aprile e dicono fosse una bella giornata. L’ultima neve continuava a sciogliersi e la nostra modesta abitazione era piena di persone che venivano a trovare mia madre.

Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia dove i nonni erano contadini, mio padre operaio, i valori erano autentici. La mia infanzia è stata segnata dalla presenza delle mie sorelle, Pina e Rosa, di tanti cugini, di nonni, di zii; non mi sono sentito mai solo. Se volessi fare una sintesi della mia vita potrei dire che mi ha dato tanto e mi ha tolto tanto.

Nel maggio del 1972 cambia tutto nella mia vita: mio padre perde tragicamente la vita sul lavoro. A settembre dello stesso anno, a soli 16 anni, vado a lavorare. Sempre nello stesso anno mi iscrivo al partito comunista di Enrico Berlinguer e prendo la tessera del sindacato Cgil. La passione politica mi stimola alla militanza attiva. Partecipo alla vita politica della sezione di Ceccano e della gioventù comunista della federazione di Frosinone, all’epoca guidata da Luciano Fontana, attuale direttore del Corriere della Sera.

Il mio primo incarico politico fu quello di responsabile della cellula PCI dei lavoratori Enel. Nel 1979 venni eletto segretario della sezione PCI di Ceccano. Nel 1980 entrai in consiglio comunale e a soli 24 anni venni nominato assessore nella giunta del Sindaco Aldo Papetti e poi confermato nella giunta di Angelino Loffredi. Erano tempi in cui i partiti di massa contavano molto, dove era normale che ci si dimettesse dagli organi di governo per tornare a fare il segretario di sezione. Io scelsi di fare il segretario della sezione.

Ricordo bene l’attenzione del partito alla formazione e alla selezione dei gruppi dirigenti. Io stesso venni spedito per qualche mese a Como, per la scuola di formazione di Eugenio Curiel, e poi alla mitica scuola politica di Frattocchie per nove mesi. Furono esperienze utili ma la vera palestra fu la sezione, la federazione, le lotte sindacali, il rapporto quotidiano con i cittadini, l’organizzare e il radicamento del partito in tutte le realtà. Erano tantissime le attività che ci vedevano partecipi: incontri,assemblee, comizi, tesseramenti, diffusione dell’unità e le feste dell’unità che a Ceccano duravano più di qualche giorno con la partecipazione di tantissime persone.

Se chiudo gli occhi ho molti ricordi di quei tempi, mi tornano in mente tante persone straordinarie che ho conosciuto nella lotta politica e un pensiero caro e lieve va a tutte quelle che non ci sono più. Ho sempre avuto un profondo rispetto delle istituzioni e degli avversari che ho incontrato e con cui mi sono scontrato e confrontato a viso aperto.

La mia attività politica è stata accompagnata sempre dall’attività lavorativa. Ho fatto l’operaio elettricista, l’impiegato; da qualche mese, dopo 43 anni di contributi, ho deciso di andare in pensione.

Ho avuto un lungo percorso istituzionale: consigliere comunale per diverse consiliature; per tre volte consigliere provinciale; nell’estate del 1994, a soli 37 anni, vengo eletto sindaco di Ceccano direttamente dai cittadini, poi riconfermato nel 1998 fino al 2002. Aggiungo l’esperienza di assessore provinciale e presidente del consorzio industriale di Frosinone.

Spero di essere stato all’altezza dei compiti svolti e ancora oggi non smetto di ringraziare la vita per quanto donatomi. In particolare ringrazio i ceccanesi, per la generosità avuta nei miei confronti, e il mio partito che mi ha dato tanto rispetto alle mie modeste qualità. Un ricordo va sempre alle tante persone che ho conosciuto, ai tanti amici che non mi hanno mai lasciato solo.

Adesso vivo ancor più la campagna e il posto dove sono nato. Ho avuto la fortuna di girare un po’ il mondo ma la campagna di Ceccano rimane per me sempre bellissima, così come la sua gente. La terra è veramente madre nel senso che non tradisce mai.

Durante i miei giorni spesso alzo gli occhi al cielo e penso… Soprattutto penso che solo la politica e le persone che trovano la forza di mettersi insieme, se vogliono, possono cambiare in meglio la realtà che ci circonda.

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