Ciao ciao Amazon: investirà a Rieti

La politica ciociara incassa uno degli schiaffi più sonori degli ultimi anni. Amazon non verrà a Frosinone, non investirà tra i capannoni dell’area industriale e non investirà nessuna delle cinquemila persone che erano state ipotizzate. La battaglia annunciata dall’allora presidente Asi Giovanni Proia è stata perduta. A vincerla sono stati Rieti con i suoi imprenditori e la sua classe politica: hanno pianificato il territorio durante gli anni, hanno costruito le infrastrutture che servono al colosso mondiale del commercio elettronico ma anche a qualunque altra impresa per realizzare il proprio business.

E se non è così, allora è il caso che il presidente dell’Asi di Frosinone Francesco De Angelis lo smentisca. In maniera ufficiale. Così come ha fatto il suo collega Andrea Ferronipresidente del Consorzio Industriale di Rieti che dalla sala dei convegni della locale Camera di Commercio ha annunciato «L’investimento Amazon lo farà a Passo Corese perché così è stato deciso a Toronto, sede decisionale del colosso Usa».

Da Rieti mandano un messaggio a Frosinone: «Dopo le voci trapelate su Rieti, altri nel Lazio si sono precipitati a dire che Amazon avrebbe investito ma da loro. Non è così» dichiara Ferroni.

Perché Rieti si e Frosinone no? Perché Rieti ha un’area industriale attrezzata, moderna, dotata di infrastrutture e di fibra ottica, perché ha progettato una serie di svincoli stradali ed informatici adatti per ospitare un polo della logistica che potesse essere la valvola di sfogo per il colosso che sorge ad Orte. A Frosinone, invece, l’Interporto non è stato realizzato. Ognuno avrà una giustificazione, tutti ora tireranno fuori il motivo che li assolve da ogni responsabilità.

Responsabilità che non sono di oggi. Ma che vanno avanti da ieri. E che ci condanneranno pure il domani se qualcuno non si rimbocca le maniche ed inverte la rotta.

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