Con i soldi europei ed i bisogni italiani: la sfida di un nuovo Rinascimento

FOTO © FERNANDO POTENTI

Le sfide di un'Italia che ormai, grazie al Recovery Fund, non è più a corto di soldi. Semmai di idee credibili per rinascere. Perché sono idee che fondano sulla bellezza insita nel nostro paese. Dribblando assistenzialismo e sogni faraonici da alta finanza. Eppure anche nel paese delle disillusioni la speranza che questo accada è forte.

Vittorio Macioce

Il Giornale - Caporedattore

Mi rendo conto che quando parlo di progetti per i piccoli borghi passo per idiota, uno di quelli che chiacchiera di nulla. Belle parole per vendere fumo. Allora cerco di essere chiaro e concreto. L’Europa sta mettendo sul piatto una massa di denaro superiore al piano Marshall. È una montagna di soldi che può cambiare il destino di una nazione.

Ora quei soldi si possono buttare dall’alto, da un elicottero, per fare assistenzialismo a pioggia. Si possono usare quei soldi per comprare voti. È quello che in molti sospettano farà l’Italia. È il motivo per cui all’estero non si fidano di noi.

Quei soldi si possono spendere per grandi opere tipo il ponte sullo Stretto di Messina. È quello che sperano le grandi lobby. Tanti lavori per i grandi gruppi di affari.

Quattro passi per ripartire davvero

La sicurezza antisismica è priorità assoluta

La mia idea invece è diversa. È un progetto che punta sull’anima dell’Italia, sulla sua storia, sull’identità rinascimentale. Non è solo però un discorso di radici e di bellezza. È un ragionamento basato sul buon senso. 

Primo: la sicurezza. Non so quando ci sarà il prossimo terremoto, ma so che ci sarà. Questa è l’ultima occasione per fare un serio piano di ristrutturazione anti sismica.

Secondo: la qualità della vita. Si parla tanto di decongestionare le metropoli. Per farlo devi rendere facile la scelta di vivere fuori dalle grandi città. Questo significa investire nelle infrastrutture e nel 5G. Non viviamo più in un mondo basato sul modello di fabbrica novecentesca. Il capitalismo ora si basa sulle reti e sulla leggerezza. Vivere e lavorare nei borghi potrebbe essere conveniente. Solo che devi rendere tutto questo possibile. Ci servono soldi. I soldi adesso ci sono. 

La bellezza come progetto credibile

VITTORIO MACIOCE

Terzo. Chi guida la ripresa. I soldi europei possono servire a rendere più ricco chi è già ricco. Oppure possono finanziare le imprese a misura d’uomo. È chiaro che i territori devono organizzarsi.

Se la valle di Comino vuole costruire il suo futuro deve presentare progetti. Le idee portano sviluppo. Non darei mai i soldi a un solo paese, ma a un sistema di valle che si presenta come un’azienda innovativa. La Valle di Comino deve avere la stessa grinta visionaria di un Enzo Ferrari o di un Elon Musk. (sono esempi che servono a far capire cosa intendo per progetti e ambizioni).

Ultimo punto. Investire nei borghi è qualcosa che in Europa capiscono. Se lo aspettano. Avete la bellezza perché non la fate diventare un sistema? È un progetto che avrebbe una capacità di attrarre idee, simpatie e altri soldi. L’Italia piace quando rispetta il suo passato, il suo dna. L’Italia furba e accattona viene disprezzata. Un progetto per riqualificare il Rinascimento perduto è una grande opera che tutto il mondo vedrebbe con interesse. 

Foto © Ciociaria Turismo / Luciano Rea

Le possibilità che tutto questo accada sono poche, perché la politica è lo specchio di un Paese. Noi siamo un Paese di scettici, di mugugnatori, di brutte abitudini clientelari, di discordie. È facile pensare che gli stessi piccoli borghi si scanneranno per un pugno di euro in più. 

Non sono così tanto ingenuo, ma il mio scetticismo non è abbastanza forte da spegnere le mie illusioni. La parola ingenuo comunque mi piace. Viene dal latino e significa nato libero.