Divide et Impera: l’assicurazione sulla vita (politica) di Mario Abbruzzese

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Divide et impera. Come insegnava Filippo il Macedone, come praticava la Casa imperiale d’Asburgo, come declinava Luigi XI di Francia.

Mario Abbruzzese può dormire su sette cuscini. Le grosse assenze al coordinamento provinciale di Forza Italia riunito lunedì sera sono la sua assicurazione sulla vita politica.

Non si sono presentati l’ex deputato Antonello Iannarlli, il vice coordinatore Alessia Savo, l’ex candidato Ue Silvio Ferraguti, l’ex assessore provinciale Gabriele Picano, gli assessori provinciali Gianluca Quadrini e Vittorio Di Carlo.

Chi non sa vedere le cose oltre la loro superficie può dire che Abbruzzese è isolato, in difficoltà, logorato poco alla volta dall’opposizione interna.

Invece è vero il contrario. L’ex deputato, il vice coordinatore, il già candidato, gli assessori e l’ex, non si sono presentati al coordinamento l’uno all’insaputa dell’altro; non è stata una strategia concordata. Non si sono coalizzati per costruire insieme un’opposizione al ras Mario Abbruzzese, impossessatosi delle leve di Forza Italia tanto per merito suo quanto per demerito altrui. In eguale misura.

Ogni assente rappresenta un gruppo, più o meno piccolo. Ognuno incompatibile con l’altro. Iannarilli non stima il suo ex assessore Quadrini, Picano non stima il suo ex presidente Iannarilli, Ferraguti stima solo se stesso.

E’ questa l’assicurazione sulla lunga vita politica di Mario Abbruzzese: l’incapacità degli altri di fargli vera opposizione.

Fintanto che sarà questo il modo di opporsi ad Abbruzzese, l’unico ad avere lunga vita sarà proprio Abbruzzese.

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