«Ecco perché quelli di Fusco sono soldatini senza spina dorsale»

di GABRIELE PICANO
già COORDINATORE PROVINCIALE ‘NOI CON SALVINI’

Nel mese di luglio 2015 mi sono avvicinato con un nutrito numero di amministratori al movimento Noi con Salvini, entusiasta della linea politica portata avanti da Matteo Salvini. A settembre vengo indicato dall’allora coordinatore regionale Fabio Fiorini, ora divenuto responsabile nazionale degli enti locali, coordinatore provinciale di Frosinone, insieme ad Antonio Occhiuto. Mi metto subito all’opera con attività sul territorio mediante l’organizzazione di gazebo e volantinaggio, organizzo con Occhiuto pullman di militanti per Bologna oltre a far aderire al Partito 30 amministratori del territorio a me vicini. A fine ottobre viene commissariata la Regione Lazio e subentra all’ottimo Fiorini, il senatore Gianmarco Centinaio. Quest’ultimo come primo atto azzera i coordinamenti nelle Province e nomina Umberto Fusco unico coordinatore delle Province del Lazio.

Chiedo un incontro a Centinaio ma non sono mai stato ricevuto. Incontro Fusco il quale da subito ignora il lavoro da me fatto sul territorio e pretende di avere tutti i contatti degli amministratori a me vicini in modo che potesse avvicinarli senza la mia presenza. Inizio a capire l’aria nefasta creatasi nei miei confronti che deriva dall’essere vicino al senatore Raffaele Volpi, vicecoordinatore nazionale del Partito ed in disaccordo con le scelte fatte nel Lazio ai danni di Fiorini. Non vengo nemmeno incaricato di occuparmi come responsabile di Noi con Salvini del mio Comune ossia Cassino dove sono l’unico consigliere ad aver aderito al Partito. Appena mi viene notificato l’avviso di garanzia per la vicenda Adf, sulla quale non ho nulla da rimproverarmi, Fusco non esita ad estromettermi dal partito senza nemmeno una briciola di garantismo prevista tra l’altro dalla nostra Costituzione.

A Fusco non è parso vero di farmi fuori; infatti lo stesso pone in essere decisioni politiche in netta antitesi con quello che avrebbe fatto il sottoscritto: sigla un accordo in totale sudditanza con Forza Italia a Frosinone senza nemmeno discutere i nomi dei candidati sindaco o avanzare candidature per la guida di Cassino, Alatri e Sora. Con questa mossa in tanti si allontanano dal Partito perché Noi con Salvini non avrebbe dovuto diventare una succursale di Forza Italia ma un partito che vive di luce propria.

Vengono così nominati referenti territoriali che non hanno nessuna potestà di prendere decisioni politiche. Per questo uso l’espressione di soldati senza spina dorsale (leggi qui il precedente) . Perché quelli nominati da Umberto Fusco, a differenza di quanto avviene oggi in tutti i partiti, non possono decidere ma devono ratificare gli ordini di scuderia di Fusco, uomo del Viterbese che di certo non tifa per Frosinone ma semmai ha messo gli occhi sul nostro territorio per trovare una comoda poltrona in Parlamento.

A questo punto mi chiedo se Salvini sappia tutto ciò e se soprattutto avvalli un partito subalterno a Forza Italia. Le elezioni amministrative del 5 giugno prossimo diranno se il sottoscritto nel criticare queste scelte aveva ragione o meno. Io intanto vado avanti fiero delle miei idee.

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