Per favore non chiamateli eroi

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Un favore soltanto: non chiamateli ‘eroi’. Quelli che stanno scavando la neve, sfidando il gelo fino alle ginocchia ai gomiti ed alle giunture delle mani, non sono persone fuori dal normale. Sono Italiani. Sono figli di questo Paese. Nel quale lo sport nazionale è quello di parlarsi male addosso. E dire che tutto va male. Invece non è così.

«Un solo uomo ci ha inflitto più danni che l’intera Regia Marina» disse il Primo Lord dell’Ammiragliato quando Gigi Durand De La Penne forzò il porto di Alessandria d’Egitto e gli buttò giù la Vilant e la Queen Mary. La tragedia dell’albergo finito sotto la neve non viene risolta da un solo uomo, non viene ridotta da un solo corpo, quello dei Vigili del Fuoco. E’ l’Italia che è lì.

I Vigili del Fuoco sono lì perchè c’è una scuola nazionale che forma dei ragazzi a diventare dei professionisti dell’emergenza. Le palle, scusate l’espressione francese, ce le mettono loro: altrimenti lavorerebbero al catasto. C’è un coordinamento. C’è una rete di protezione civile. Che ci piaccia o no, questo è un paese che sa reagire, rispondere, affrontare qualsiasi emergenza. Senza dover bussare ai Paesi vicini.

Il primo nemico di quegli uomini (per favore, non chiamateli Ragazzi, i ragazzini sono quelli che agiscono spinti spesso dall’incoscienza: qui c’è consapevolezza e competenza) sono quelli che stanno davanti al bar per 18 ore al giorno, senza avere né arte né parte. E sono solo capaci di dire che tutto va male. Per giustificare la loro incapacità.

Invece l’Italia è quella dei Vigili del Fuoco, del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino, della Protezione Civile… Quantio sanno che molti di questi uomini sono ‘volontari, sono ‘discontinui’ (il nome con cui dare una dignità al vigile del fuoco provvisorio)… Quanti sanno che prendono uno stipendio paragonabile a quello di un operaio specializzato?

La cosa avvilente è una sola. E non è il loro stipendio. Più avvilente ancora è che mentre loro spalano neve, davanti al bar c’è gente che spala merda e dice che l’Italia non funziona.

E’ quello il vero cancro del Paese. «Morte agli imbecilli, mio generale», tuonò un signore al passaggio del presidente francese Charles De Gaulle. Che si girò e gli rispose: «Signore, il suo programma politico è troppo ambizioso».

Non ammazziamo gli imbecilli. Ma almeno ignoriamoli. Lasciamoli affogare nel loro silenzio. L’Italia vera non è quella sfaccendata che sta davanti al bar: è quella della signora che cucina un piatto di tortellini per portarli alla squadra dei vigili del fuoco distante decine di chilometri a smassare macerie di una tragedia.

E smettiamola di considerare Eroi queste persone. Sono Uomini che mangiano tortellini. E gli fa piacere che qualcuno riconosca il loro lavoro e glieli cucini. E allora chiamiamoli con il loro vero nome: Professionisti o se volete Orgoglio dell’Italia.

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