Ferraguti: “Ballano sul Titanic che affonda”

da CIOCIARIA EDITORIALE OGG

«Sembrano i violinisti del Titanic, quelli che continuavano a suonare mentre la nave stava affondando»: Silvio Ferraguti, esponente di Forza Italia, va dritto al punto. E argomenta: «Mi riferisco ai leader politici provinciali dei partiti, a quella cosiddetta classe dirigente che alza le “antenne” soltanto quando sente minacciati i propri privilegi. Soltanto quando le poltrone che occupa iniziano a traballare. Invece l’esito di questa tornata elettorale in provincia di Frosinone ha fatto emergere due cose: il calo dell’affluenza e la scomparsa dei partiti».

Nota Ferraguti: «Sul primo punto è evidente che pesano elementi come la disaffezione, i continui scandali (quello di Mafia Capitale è stato devastante come impatto sull’opinione pubblica), il fatto di non vedere mai un’inversione di rotta. Mentre invece la scomparsa dei partiti è un elemento nuovo.

Il Pd a Ceccano non è andato oltre il 6%, Forza Italia non ha neppure presentato la lista, e non per decisione del coordinatore cittadino, il Psi non ha più percentuali che facevano della Ciociaria una roccaforte, il Nuovo Centrodestra non si è visto. Neppure il Movimento 5 Stelle ha fatto segnare risultati ragguardevoli. Hanno vinto le liste civiche, ma anche su questo tema è necessario essere chiari. Molte “vecchie volpi” della politica hanno capito bene che i simboli dei partiti provocano l’orticaria ai cittadini e dunque hanno preferito “nascondersi” dietro le civiche. Altri invece hanno scelto di puntare davvero sulla vicinanza alla base, su temi sentiti dai cittadini, sul fatto di prendere definitivamente le distanze da un modello, quello dei partiti, che non riesce più ad aggregare.

Adesso però perfino le liste civiche saranno chiamate alla prova del governo, la più difficile. Perché si tratterà di dare risposte concrete alla gente su temi come la viabilità, la manutenzione, la scuola, i servizi sociali, l’urbanistica, le piccole-grandi opere pubbliche. Si tratterà, in altre parole, di effettuare il salto di qualità. Andando perfino a prendere posizione su tematiche più importanti, come per esempio quella della gestione del servizio idrico».

Ferraguti affonda il colpo: «Ma intanto il fallimento di un modello è sotto gli occhi di tutti: i partiti, così come strutturati, non possono più risolvere i problemi delle nostre comunità. Perciò condivido in pieno la “scossa” che il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi vuole dare al partito, ponendo come orizzonte quello… Repubblicano. Di una grande formazione politica che discuta di importanti tematiche, che privilegi i programmi, ma che torni all’origine. Con quella “militanza di base” che fa rima con valori come il cambiamento e l’entusiasmo.

Basta con le rendite di posizione, basta con l’occupazione delle poltrone, basta con le finte adunate oceaniche che richiamano alla mente il titolo di quel film: Sotto il vestito niente. Gli elettori hanno dato un messaggio chiaro: vogliono concretezza e fatti, voglio cambiamento e risposte, vogliono chiarezza e riconoscibilità dei valori. Dobbiamo capire quanto è successo, dobbiamo impegnarci non soltanto per riportare la gente a votare, ma anche per coinvolgerla e farla sentire protagonista. C’è un solo modo: mettersi in discussione completamente. Chi non lo farà è destinato al…tramonto».

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