Esattamente un anno fa iniziava la “guerra dei Francesco”.
Parliamo di De Angelis e Scalia naturalmente, le due “anime” del Partito Democratico. Tutto iniziò con la Saf: vittoria di De Angelis, che piazzò Mauro Vicano al vertice. Rivincita alla Provincia, con Scalia che riuscì a far eleggere Antonio Pompeo grazie ad un accordo di ferro con Alfredo Pallone (Ncd) e Mario Abbruzzese (Forza Italia).
Terzo atto all’Asi, con Francesco De Angelis che scende in campo direttamente e riesce a farcela con il sostegno decisivo del presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli e del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani (Forza Italia).
Adesso il Cosilam: De Angelis, grazie a Pigliacelli e Unindustria di Davide Papa, spera di togliere a Scalia la presidenza e la direzione (Nino Gargano) del Consorzio. Ma Scalia ha fatto scattare la controffensiva: intesa con il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone e con Anna Teresa Formisano. Si accettano scommesse.
Tutto iniziò con la Saf, spodestando Cesare Fardelli. E c’è chi sussurra che il senatore Scalia voglia cercare il ribaltone alla Società Ambiente Frosinone. Forse con un altro Fardelli, Marino. Il giro ricomincia.
