Il Casaleno? Come la sora Camilla “tutti la vonno ma nessuno se la piglia”

Vittorio Ficchi, nuovo socio del Frosinone calcio (al 45% per ora, ma intenzionato ad arrivare al 50%) è d’accordo con Maurizio Stirpe sull’opportunità che sia la squadra di calcio a ultimare lo stadio Casaleno? Sì, no, forse.

Il punto è uno: ci sono 10 milioni di euro da poter spendere per l’impianto dopo aver realizzato già Frusinello (anzi, Ferentinello) e adeguato il Matusa? Si potrebbe chiedere un mutuo agevolato al Credito Sportivo, che magari accetterebbe, ma occorrerebbero dei mesi. E nel frattempo?

Nicola Ottaviani è stato chiaro sul cronoprogramma: non si può andare oltre i dodici mesi, anche perché ci sono altri soggetti pronti a costruire lo stadio. La scintilla di Archimede Pitagorico si è accesa nelle meni dei vertici del Frosinone calcio. “Si può fare lo stadio a costo zero”. Come? Lo completano altre società, che poi ci danno la sub concessione mantendosi le aree commerciali. Sarebbe perfetto. Poi il solito “grillo parlante” ci ha messo l’aletta. Che figura ci facciamo con i tifosi? Possiamo spiegarlo bene, si renderanno conto.

Nicola Ottaviani osserva, almeno per il momento. Alla società di calcio ha lanciato un messaggio “cristallino”: avete una sorta di diritto di prelazione per realizzare lo stadio alle vostre condizioni, ma se non ce la fate, vado avanti lo stesso.

La mela di Newton è caduta sulla testa (senza capelli) del sindaco: “Ehi, lo stadio posso “intestarmelo” io nei confronti della città e dei tifosi. A quel punto per rivotarmi ai seggi verrebbero con le bandiere del Frosinone e che mi importa se dovessero cantare perfino l’inno? C’è solo un presidente, certo. Ma c’è anche solo un sindaco”.

Sogni a parte, lo stadio si farà. Chi lo farà è secondario. Non è da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. Se poi gioca a poker anche dalla capacità di bluffare

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright