L’isola pedonale, i negozianti e l’incubo dell’ex Permaflex (di L. D’Arpino)

Foto © Stefano Strani

Nuovo braccio di ferro sull'isola pedonale a Frosinone. La vera posta in gioco è la sopravvivenza dei negozi con l'arrivo del nuovo outlet nell'area ex Permaflex

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Ancora muro contro muro tra Comune e negozianti sull’isola pedonale. Prima al centro storico, dove si è arrivati a una mediazione dopo un lungo tira e molla fatto di dichiarazioni roboanti e tigna; ora tocca a via Aldo Moro, la strada dello struscio e dello shopping.

Anche qui la maggioranza dei commercianti chiede di limitare l’isola pedonale a un sabato pomeriggio al mese, offrendo in cambio l’apertura domenicale dei negozi. Il tutto motivato dal drastico calo degli incassi fatto registrare dall’avvio dell’esperimento voluto dall’amministrazione Ottaviani. Un provvedimento come è stato scritto ripetutamente nei comunicati stampa dell’ente preso per «migliorare la qualità dell’aria e promuovere non solo abitudini maggiormente ecosostenibili, ma anche teso a valorizzare il territorio e ogni iniziativa di aggregazione e coesione sociale».

I negozianti hanno presentato la loro proposta di modifica al vice sindaco Antonio Scaccia che ne ha preso atto affermando, però, che per il Comune l’isola pedonale finora sta dando solo risultati positivi. Il dialogo-scontro è appena agli inizi e nei prossimi giorni si capirà come andrà a finire. 

«Continuando così ha esclamato allora uno dei commercianti avremo una strada piena di pedoni e vuota di negozi perché tutte le saracinesche si abbasseranno una dopo l’altra!» 

Per ora la frase sembra un’esagerazione ma di sicuro, dietro a questo scontro sotterraneo, la posta in gioco appare un’altra ed è quella di come parare il colpo del prossimo insediamento di un altro mega centro commerciale alle porte del capoluogo, nell’area dell’ex Permaflex. Per le associazioni degli esercenti del capoluogo questo potrebbe essere il colpo finale alle speranze di sopravvivenza delle attività. «Specialmente il centro storico dicono rischia di trasformarsi in una ghost town perché nessuno di noi crede alla favoletta che chi arriverà al centro commerciale dell’area Permaflex poi si sposterà nel capoluogo per continuare visitare la città e magari continuare lo shopping. A Valmontone l’esperienza dell’Outlet lo ha ampiamente dimostrato». 

Le associazioni stanno quindi studiando delle controproposte da mettere sul tavolo della trattativa con il Comune perché non sono e non vogliono apparire pregiudizialmente contrari all’iniziativa. Tra poco la proposta sarà formalizzata in un piano di sviluppo del commercio che dovrà prevedere dei ritorni anche per la città capoluogo. Staremo a vedere. 

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