La distrazione di massa

di GIANLUCA TRENTO (direttore CIOCIARIA EDITORIALE OGGI)

Giorni fa, chiacchierando con alcuni politici locali, ho fatto notare che chi li vota, per l’anno che verrà, non ha sogni nel cassetto, niente speranze, niente prospettive. E quello che si augura è solamente di spedire i figli altrove. All’estero. In cerca di fortuna. Ricordo sia le loro facce sgomente, nell’essere posti dinanzi al dovere di dare un futuro alla Ciociaria, sia il loro silenzio attonito e inconcludente.

E allora, se qualcuno il 31 dicembre del 2014 ha brindato ad un anno migliore, può star certo che lo spumante dell’anno che verrà si tramuterà in… amaro. Ormai siamo dentro un buco nero che inghiotte le parole e non le fa diventare fatti. Siamo alla politica dei comunicati stampa. Su tutto e sul contrario di tutto. Sulle promesse che restano di carta. Nella logica di annunci a raffica che hanno come unico obiettivo quello di rappresentare un’arma di “distrazione di massa”. La sensazione che si avverte è che i padroni del vapore (nel senso letterale) non si siano accorti che la percezione della gente è cambiata. Siamo di fronte ad un effetto “vaffa” silente, che però potrebbe esplodere. E non ci riferiamo a quello di Grillo, che già ha scardinato un sistema di potere consolidato. Non può bastare, quindi, comunicare senza fare, promettere senza mantenere, anticipare senza concludere. Non può bastare cercare di occupare gli spazi di un giornale. Servirebbe qualcosa di più, di diverso, di vero, di reale. Di gru non se ne vedono, di cantieri aperti neppure l’ombra. E allora cosa c’è da comunicare? Meglio tacere.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright