L’invito del Psi: «Riannodiamo i fili spezzati»

di VINCENZO IACOVISSI
Segretario PSI Frosinone

Caro Direttore,
nei giorni scorsi il dibattito politico locale, anche sul blog, si è infiammato in relazione al voto amministrativo che coinvolgerà il capoluogo tra poco più di un anno.

Le elezioni di Frosinone, è innegabile, rivestono una tale importanza da richiedere tempo e attenzione da parte di tutti, in particolare delle forze politiche che si candidano al governo della città.

Frosinone attraversa un momento non semplice, con indicatori sulla qualità della vita molto scarsi e, al contrario, primati poco invidiabili in materia di occupazione, ambiente e sanità.

Su una situazione così seria si innesta, altresì, una gestione politico-amministrativa deficitaria, troppo attenta alle velleità del comando e poco all’adozione di misure capaci di dare priorità alle esigenze quotidiane dei cittadini. Persa nell’eterno balletto di staffette, turnover e altre discipline olimpioniche tra gli Assessori, infatti, l’Amministrazione in carica sembra da tempo aver smarrito la bussola, navigando a vista.

Per tali ragioni, è giunto il momento di un cambio di passo mediante la costruzione, hic et nunc, di un percorso di idee e programmi che ispiri una coalizione di soggetti in grado di sconfiggere nelle urne l’attuale governo e di assicurare alla città una nuova Amministrazione adeguata alle sfide della modernità.

Le insidie sono molte, così come le difficoltà nel riannodare fili spezzati e nello spegnere antichi rancori, ma dobbiamo provarci, a cominciare dal dire e fare cose normali.

Una su tutte. Che idea abbiamo della Frosinone del domani? Come intendiamo valorizzare la vicinanza con Roma anziché demonizzarla? Come concepiamo la mobilità cittadina? E molto altro ancora.

Per parte nostra, il PSI ha già da qualche mese iniziato a cercare risposte a simili domande, individuando, ad esempio, nella città intercomunale tra il capoluogo e i principali centri vicini un nuovo livello di coordinamento capace di coniugare risparmi di spesa con servizi più efficienti in una cornice adatta alle esigenze del tempo.

Accanto a questa idea-forza, un nuovo piano per la mobilità cittadina che investa più sui mezzi pubblici, anche su rotaia come i tram, e sulle aree a traffico limitato, soprattutto nel centro storico. Infine, quartieri periferici più integrati nel tessuto urbano mediante la collaborazione di associazioni e comitati che favorisca una sussidiarietà di tipo orizzontale con le strutture del Municipio, così rimediando ai guasti che una frettolosa abolizione delle Circoscrizioni di decentramento amministrativo ha comportato.

Dire e fare cose normali significa, a nostro parere, focalizzare anzitutto la discussione su temi di tale rilevanza per i cittadini, per poi trovare un’idonea sede politica dove sciogliere i molti nodi ancora presenti.

Solo così si potranno creare le condizioni di una cooperazione tra forze politiche e civiche alternative all’Amministrazione in carica. Diversamente operando, Frosinone sarà condannata a vivere un eterno presente senza alzare mai lo sguardo oltre il proprio naso.

Per una nuova prospettiva di rilancio della città, dunque, occorre buona volontà. La stessa che anima noi Socialisti. Al lavoro.

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