Le gioie di Zingaretti sono i malumori di Renzi

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Le brutte notizie per il premier Matteo Renzi arrivano da Roma. Da un ufficio che si trova a meno di 20 minuti d’auto da palazzo Chigi, per lui che usa i lampeggianti. Sono notizie eccellenti per i cittadini del Lazio. Ma, paradosso vuole che più sono buone per la popolazione e meno lo siano per il presidente del Consiglio dei Ministri.

La notizia è sui giornali di oggi: via libera al taglio delle tasse per chi abita nel Lazio. Verrà limata quella parte di imposta che paghiamo con la Dichiarazione dei Redditi e va alla Regione. I contribuenti con reddito fino a 35 mila euro, quelli con reddito fino a 50mila ma con tre figli a carico, il prossimo anno non pagheranno l’aumento del 1% che invece scatterà per tutti gli altri. Il provvedimento riguarda circa 1,5 milioni di contribuenti. Si vanno ad aggiungere agli oltre 800 mila cittadini del Lazio che erano già stati esentati. Sono quelli con reddito fino a 15mila euro che erano già stati esclusi dall’aumento.

Perché dovrebbe essere una pessima notizia per Renzi? Perché è ottima per Zingaretti. Che è riuscito a mettere sotto controllo, per la prima volta negli ultimi dieci anni, il debito della Sanità nel Lazio. Che, vuoi o non vuoi, gli ospedali chiusi da Renata Polverini ha cominciato a riaprirli. Le liste d’attesa iniziano a scendere. Il numero degli occupati inizia a salire.

Roba poca? L’incubo peggiore per un premier accusato di non produrre risultati è proprio un uomo che invece i risultati, nella sua Regione, li sta portando. Anche se è roba poca.