Le valigie ancora aperte di Isabella

GIANLUCA TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Quando qualcuno, con passo leggero e incauto, cade al di là della linea che divide il lato illuminato da quello oscuro, è allora che dovrebbe fermarsi a riflettere.

Nel lato più buio della sanità ciociara, quello che riguarda la santa pazienza dei pazienti, sta cadendo inesorabilmente il manager Isabella Mastrobuono.

Il suo piano strategico, fatto di numeri e parole, appare sempre più come la difesa delle proprie idee e non dell’eccellenza sanitaria. Tanto che quel “non mi importa un fico secco” della bocciatura ricevuta da ben 60 sindaci fa venire alla mente il ben più noto “nessuno mi può giudicare, nemmeno tu”. Un modo come un altro per dire: non può essere la politica a sfiduciarmi.

Peccato, però, che il direttore generale, senza voler giudicare i suoi titoli d’eccellenza, abbia già rimosso dalla mente che se si è accomodata su quella poltrona è anche, e soprattutto, per una scelta politica. A pescarla dalla short list, infatti, è stato il governatore del Lazio, non il presidente del consiglio d’amministrazione di una multinazionale.

Tanto che Zingaretti, pur di risolvere la questione in maniera galante, ha addirittura fatto ricorso al “promoveatur ut amoveatur”; ovvero la rimozione attraverso la promozione allo Spallanzani. Una cortesia niente affatto ricambiata dal dg: le valigie non le fa. Fin quando non avrà la garanzia del nuovo incarico.

Non lo dice apertamente, Isabella, sostenendo al contrario di essere pronta a immolarsi per la salute di mezzo milione di persone.

Rimanendo a Frosinone. Bontà sua…

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