Io sto con la movida e con lo spritz (di L.Marziale)

Lucio Marziale

Idee Controcorrente

di Lucio MARZIALE
Opinionista
Controcorrente

 

 

L’hanno chiamata la rivolta dell’happy hour, o la rivoluzione dello spritz, ma quello che è successo a Torino porta a riflettere su dove ci stiamo incamminando nel rapporto fra individuo e città.

La movida non gode di buona fama, anzi: “bisognerebbe dormire, dopo una certa ora”, che poi sono le 23, e quindi l’ora in cui centinaia di migliaia di giovani si stanno vestendo per uscire di casa e affrontare una nuova serata di relax e divertimento.

Le fontane, poi, sono fatte solo per essere fotografate: è vietato bagnarsi, rinfrescarsi; ed è noto che Bernini avesse progettato le sue fontane per i selfie con lo smartphone, mica per dare ristoro ai piedi dei pellegrini…

Guai a mangiare un panino in strada, come se il nutrirsi fosse qualcosa di osceno, da consumare nel chiuso di casa o di un ristorante, mai e poi mai all’aperto o addirittura sui gradini ombrosi di una Chiesa.

Sta passando l’idea di una città-dormitorio, non solo di singoli quartieri-dormitorio.

Sta passando l’idea del diritto alla quiete come diritto di massa prodromico al lavoro, non di un utilizzo del tempo secondo ritmi personalizzati e individuali di lavoro e riposo.

La comunità cittadina, per il tramite di Sindaci militarizzati e terrorizzati, impone il divieto di vendita a Torino di un buon Barolo dopo le 20, pur restando il supermercato magari aperto 24 ore per la vendita di carni agli ormoni o di bibite gasate.

Si infrangono i diritti individuali o di intere comunità cittadine dedite allo spritz, in nome di norme tese a garantire una apparente maggioranza di cittadini, che ritiene di avere le chiavi della città, e che decide di chiudere a suo esclusivo interesse e piacimento.

Andassero a vivere nel quieto delle campagne, e lasciassero le città al loro ruolo di formidabile contenitore di energie e diversità, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.

Io sto con la Movida.

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