Mastrobuono, la manager che non poteva comandare lo Sputnik

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

di CARLO ALBERTO GUDERIAN
già corrispondente Associated Press da Mosca (URSS) in pensione

Il cosmodromo di Bajkonur è sempre stato considerato la frontiera con l’universo: in quell’avamposto sperduto a duecento chilometri dalle splendide acque del Lago d’Aral, in piena Repubblica Socialista del Kazakistan, l’Unione Sovietica allevava i suoi migliori astronauti da lanciare alla conquista dello Spazio. Lì sono nate le missioni Sojuz e Sputnik che hanno visto il primo satellite artificiale orbitare attorno alla Terra, sono stati creati miti come Jurij Gagarin e Valentina Tereškova la prima donna nella volta celeste. Ingegneri di primissimo ordine, i pionieri dello spazio creati al Kosmodrom Bajkonur Tjuratam. Ma come primo requisito dovevano avere i piedi saldamente per terra.

L’elemento indispensabile richiesto ad un uomo (o una donna) chiamato ad una missione fondamentale per la storia dell’umanità è la lucidità, seguita dalla capacità di dominare lo stress e le situazioni. In assenza delle quali, anche ingegneri dalla preparazione superiore a quelle dei compagni Gagarin e Tereškova sono stati assegnati a missioni importantissime ma nel Kosmodrom e non a bordo di una Sojuz. E’ il paradigma nel quale si rispecchia la disgrazia in cui è caduta nel giro di pochi mesi la rispettabilissima professoressa Isabella Mastrobuono.

Manager di indubbio valore, spinta da una forte ambizione, dotata di una solida preparazione unita ad un’alta opinione di sé e delle proprie capacità, come ogni colosso ha, alla fine, messo in evidenza le sue caviglie di argilla: l’autostima spinge i potenti verso la sordità e ad ascoltare solo le voci di dentro. Un proverbio contadino dice che ‘Si può anche decidere di governare con autorità la riottosa Ucraina ma non bisogna mai dimenticare di controllare se al Cremlino c’è Chruščёv’. Che tradotto significa: ‘Puoi anche governare la Sanità della Provincia di Frosinone decidendo di ignorare i sindaci ed i potenti del territorio, ma non devi dimenticare che le voci del malcontento potrebbero arrivare a Nicola Zingaretti al quale, da buon politico di vecchia scuola, interessa la soddisfazione della gente di fronte all’attuazione delle sue politiche. Ben più di numeri ed obiettivi centrati o meno.

La sordità dei potenti si unisce spesso alla cecità. Finiscono per perdere il senso della misura. Così accade che di fronte alla via d’uscita prospettata il mese scorso dal dottor D. (leggi qui il precedente), non solo la professoressa abbia reagito con una fermezza reputata fuori luogo ma addirittura abbia adito le carte bollate presso le aule di giustizia. I muri (nell’Urss erano sempre i muri a parlare) raccontano che indignata abbia preteso un confronto immediato e diretto con Nicola Zingaretti. E che quando il governatore non ha accettato di riceverla lei abbia avuto un mancamento.

Non sono queste le doti necessarie per poter comandare una missione spaziale in partenza da Bajkonur. E’ per questo che l’ingegnere astronautico compagna Isabella Isabelitevich Mastribuonova è stata appiedata.