Mirabella: “Otto firme per una rivoluzione Possibile”

di ARMANDO MIRABELLA (co fondatore di POSSIBILE)

Accade una cosa strana nella politica italiana e ancor di più in quella della provincia di Frosinone. Solo in questo fine settimana a Cassino, Alatri, Frosinone, Giuliano di Roma e Ferentino esponenti politici di diversi Partiti e semplici cittadini si sono riuniti spontaneamente e volontariamente per incontrare altri cittadini attorno ad un tavolino per chieder loro di firmare otto referendum su temi che incidono nella vita vera di tutti.

In un periodo in cui la somma tra pazienza finita e mancanza di voglia di fare distinzioni fa mettere tutta la politica in unico calderone, ci sono ancora migliaia (già oltre 200.000 fino ad ieri) di persone che ancora dicono: “scuola, riforme, ambiente e lavoro sono temi che mi stanno a cuore”.

Otto sfide, otto segnali di partecipazione che i cittadini lanciano alla politica ed al palazzo dei decisori, dei leader soli al comando. Nel primo, particolarmente attuale in questa settimana che porta alla riapertura delle scuole, anche in provincia di Frosinone i cittadini firmano perché la scuola appartiene ai docenti, agli studenti, al lavoro del personale ATA e dei presidi e non solo a quest’ultimi costretti, loro malgrado, a ruolo di podestà, piuttosto che manager. Si firma per evitare la precarizzazione progressiva di tutti i docenti nominati a tempo indeterminato sopprimendo il potere di scelta del dirigente scolastico e l’incarico triennale. Nel secondo si punta ad eliminare i capolista bloccati per l’elezione alla Camera con la incredibile possibilità di candidarsi in dieci collegi. Nel terzo eliminare la legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza, capilista bloccati e candidature plurime. Nel quarto, quinto e sesto rispettivamente fermare le trivellazioni in mare, quelle a terra e superare la politica delle “Grandi opere”, espressione di una visione datata e che ha spalancato le porte per esempio alla corruzione del Mose. Il lavoro è il tema degli ultimi due. Si firma per eliminare la possibilità di demansionamento, anche per mera organizzazione aziendale, togliendo tutele alle lavoratrici e ai lavoratori ed eliminare la nuova normativa sui licenziamenti e assicurare uguali protezioni in merito tra vecchi e nuovi assunti. Temi veri su cui si può interrompere il flusso di coscienza renziano che percorre il paese, firmando ai banchetti o tutti i giorni in tutti i municipi.

E’ una sfida che Possibile (il movimento politico lanciato da Pippo Civati) ha il solo ed unico merito di aver messo a disposizione di tutti i cittadini, semplicemente, senza fare calcoli, rischiando e facendolo. Perché la sinistra si pratica e non si predica, la sinistra si fa facendola. Iniziando a restituire dignità alla promesse elettorali. Cercando di rimettere a posto le cose perché l’allora centro sinistra di “Italia Bene Comune” si era candidato alla guida del paese non per chiudere una biblioteca, qualche linea di scuolabus, qualche ora di servizio sociale integrato perché bisognava tagliare qualche centinaio di euro a chi la tassa sulla casa la può pagare, o per sostenere le scuole private. Non si può promettere di fare A e poi fare Z, perché qui non è questione di fare B o C.

E allora accettiamo il loro invito, guardiamoli con simpatia questi cittadini come noi, che spendono ore del proprio tempo gratis, non perché glielo ha detto il capobastone di turno, non perché hanno un debito da saldare con il potente del mio paese, non perché vogliono mettersi in mostra, ma solo perché sui temi veri che si affrontano la mattina subito dopo il suono della sveglia sono convinti che aveva ragione Don Lorenzo Milani, in priore di Barbiana, che diceva: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia”