Miracolo a Milano …(e a Roma non bastano neanche i Santi)

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di DANIELA BIANCHI
Consigliere Regionale del Lazio – Sinistra Italiana

Milano va a letto tardi e si sveglia presto ed io, questa mattina, ho fatto colazione prestissimo. Sono entrata in un posto molto accogliente, prima un caffè ed un cornetto ai 5 cereali, ma poi il pane appena sfornato ha avuto la meglio e ho proseguito con un fragrante paninetto e una spremuta d’arancia. In tutto 4,50 a San Babila, pieno centro…e già questo é un segnale… a Roma forse non si sarebbero lasciati sfuggire l’occasione e forse avrei speso di più …d’altra parte con un calo di turisti di circa il 4% non c’è da scialare… Soprattutto se neanche più l’appello ai santi pare dare inversione di tendenza…

Qui le strade sono già all’opera per ridarsi una sistemata dopo aver assisitito ieri sera ad un via vai incredibile di gente. Gente che cammina, parla, curiosa tra i mille rivoli di iniziative fatte per percepire la bellezza …molto garbo nelle cose, cure nei particolari, verde rigoglioso, fiori….io adoro i fiori e qui ci sono fiori dappertutto che invadono spazi, vetrine, tavoli. Solitari o sfacciatamente di mille colori ma sempre garbati…Si garbo, cura, bellezza.

Milano é ripartita alla grande mentre Roma cola a picco (ed ora inveite pure….) ma ci dobbiamo stare…il dato è sfacciatamente palese. Milano é piena di gente, e non solo perché in questi giorni c’é la designweek. Milano si é vestita a festa da tempo e lo ha fatto dappertutto, periferie in primis…Riqualificazione urbana, rigenerazione di spazi, riuso, mobilità sostenibile, qua non sono titoli di bellissimi ed interessanti convegni ma applicazioni pratiche. Ecco. Si. Applicazione pratica. Ci hanno provato, lo hanno fatto.

E allora mi chiedo cosa manca a Roma e quanto Roma ci perda nel non giocare la scommessa di trainare ed essere trainata da intere porzioni di territorio. Eppure gli enzimi ci sono. Penso allo sforzo che abbiamo fatto in Regione per scardinare vecchi modelli, per far respirare un po’ d’aria fresca e non é un caso che siamo qui con lo spazio di Lazio Creativo, in via Tortona 27, fuori salone, all’interno di un sito recuperato alla sua decadenza…

Creatività Innovazione e Bellezza….La cultura come trama che connette e non cultura come un moloch, un simulacro, un totem…ma la cultura come filiera, come attivatore di innovazione, come piattaforma di relazioni, come sostenibilità sociale, come competitività che fa leva sul capitale umano. Non più cultura del prodotto ma produzione e circolazione, “circolazione” senti come suona bene, circolazione di conoscenza…

Mamma quanta energia in circolo… Ed é chiaro che qui le energie in campo sono tante, una volta le chiamavamo elites ora chiamiamole pure energie…culturali economiche sociali politiche…E forse lo scatto é proprio qua…

A Roma rimane in campo, al centro di tutto, solo la politica, che poi finisce vittima del suo stesso sistema. La politica che continua a brigare dentro le stanze, funzionale solo a posizioni autoreferenziali, sempre in corsa per legittimare solo se stessa…Il mondo culturale ed economico o é fagocitato nel sistema, o laddove resiste combatte battaglie solitarie quasi eroiche, dal sapore epico. In entrambi i casi non in grado di generare alcunché, di contaminare, di restituire, far circolare.

(Eppure Milano e Roma si stanno apprestando entrambe, con le prossime elezioni, ad una sfida difficilissima. La prima deve confermare un modello, la seconda lo deve ancora inventare.)

Senza scomodare il dream team, basterebbe solo un gruppo illuminato che rimetta al centro del dibattito la necessità di fornire cornici normative, impianti strutturali che avviino buone prassi capaci di autoalimentarsi nel tempo, che diano certezze ed impianti funzionali agli imprenditori capaci, quelli che non hanno bisogno del favore, del finanziamento, della poltrona, ma di regole, di relazioni, di connessioni, di velocità, di una programmazione che vada oltre lo scarto elettorale. Insomma di un allineamento di tempi che a volte possa anche sfiorare il miracolo di una politica in grado di anticiparli.

Si Milano é ripartita alla grande e non solo per i grattacieli che svettano dalle parti di Porta Nuova e che ti fanno sentire per un attimo Europa, Milano é ripartita perché si respira ottimismo…ottimismo reale, ottimismo della ragione e come diceva qualcuno l’ottimismo é il sale della vita!

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