Pensavo fosse camorra invece era un calesse

di Fabio Leone
Presidente Associazione Peppino Impastato

Ho letto con molta attenzione l’articolo del Direttore Alessio Porcu, nel quale denuncia che la nostra Cassino è diventata come Caserta, riferendosi in maniera inequivocabile a come la camorra abbia messo le mani sulla città martire. (leggi qui Benvenuti a Cassino, succursale criminale di Caserta)

Eppure, dopo aver letto quell’articolo sono stato assalito dai dubbi, non sono riuscito a chiudere occhio per tutta la notte. Mi dicevo: è impossibile! Addirittura dire che qui c’è la camorra, immaginare che tra qualche anno possano girare la terza seria di Gomorra proprio qui, sotto casa mia, non ci posso credere. Questo direttore ha bisogno di una bella risposta.

Cosi ho iniziato a documentarmi e subito dopo la tombolata coi parenti ho acceso il pc (computer eh, non pensate male ) ed ho iniziato la mia ricerca. Innanzitutto la parola camorra cosa vuol dire? Da Wikipedia scopro che “La camorra è un’organizzazione criminale italiana di connotazione mafiosa originaria di Napoli”. Bene, organizzazioni a Cassino non ne vedo, neanche criminali a dire il vero, quindi pericolo scampato. Qui non c’è un’organizzazione criminale, punto e basta.

Poi il direttore Porcu menziona alcuni episodi avvenuti negli ultimi tempi. Io rispondo semplicemente dicendo che Cassino è una città benestante, ricca, piena di attrazioni, ci sono tanti bar, ci sono tanti centri commerciali, ci sono tanti bar, ci sono attività commerciali, ci sono tante banche, ci sono tanti istituti finanziari, qui gira la moneta tanto per capirci. Poi è chiaro che nei weekend c’è più movimento grazie alla nostra amata movida, siamo pur sempre una città universitaria per cui è normale che qualche piccolo, microscopico episodio un po’ illegale ci possa essere. Ma stiamo parlando di bravate, di ragazzi che presi dagli effetti dell’alcool sono incappati in episodi un tantino al limite della legge. Siamo stati tutti ragazzi e non fate i santarellini, anche voi qualche ragazzata l’avrete commessa, o no?

Cioè, a chi non è mai capitato di forzare le porte del municipio, di notte, per dare fuoco alle carte degli uffici che vi stavano antipatici? Chi non ha mai tentato di entrare nel Tribunale di notte seminando il panico? Oppure a chi non è capitato di scrivere messaggi minatori con lo spray e con l’urina sui marmi del Palazzo di Giustizia? Penso sia capitato a tutti!

E poi alzi la mano chi non è mai salito su una macchina, preso la Casilina, sterzato a sinistra verso Aquino ed accoltellato una persona che proprio non voleva saperne di rispettare le regole? E poi, se proprio vogliamo dirla tutta, è successo ad Aquino e non a Cassino, come si diceva ne Il Miglio Verde quello che succede ad Aquino rimane ad Aquino.

Mio caro direttore, lei nomina sempre Caserta, il casertano e via dicendo, io invece voglio rivendicare l’orgoglio cassinate e dirle che molti ragazzi che da anni spacciano droga alle spalle del tribunale e nella nostra piazza sono proprio di Cassino e non hanno nulla da invidiare ai colleghi campani, scusi se è poco.

Per non parlare dei prezzi. Ai miei tempi per farti una canna di nascosto da tutto e da tutti non bastavano 10mila lire mentre oggi con 10 euro si va a comandare per la città. Insomma, hanno abbassato i prezzi non rinunciando alla qualità del prodotto ed hanno dato lavoro a tanti giovani, cose che nessun Governo fino ad ora è riuscito a fare.

Nel suo articolo lei denuncia come a Cassino la camorra ricicla il denaro sporco investendolo in attività lecite. Se sono lecite che ben vengano allora, di cosa stiamo parlando? Poi chissenefrega se vediamo attività aprire, chiudere e poi riaprire nel giro di sei mesi. L’importante per noi è che non si faccia l’isola pedonale sennò come possiamo spendere i nostri soldi senza parcheggiare le nostre auto in doppia fila?

Egregio direttore, queste mie parole spero siano state utili per farle cambiare idea, per farle capire che la camorra, sempre se esiste, non è qui da noi. Non vedo gente che entra nei negozi per chiedere il pizzo, non vedo sparatorie e non vedo incendi (a parte rarissimi casi che si possono contare sulle dita di due mani).

Se qui a Cassino ci sono problemi sappiamo che sono dovuti tutti agli immigrati che con 35 euro stanno nei loro comodi hotel a 5 stelle col wifi e che la sera violentano le nostre donne mentre spacciano droga rubando lavoro ai nostri figli. Si occupi di loro la prossima volta.

Infine, mio caro direttore, se ci fosse stata la camorra secondo lei dall’alto della nostra abbazia non avrebbero detto niente? Non si sono fatti attendere quando a Cassino hanno approvato il registro delle unioni civili, denunciando questo scempio di legge che mina la nostra libertà. Hanno subito fatto capire da che parte stava la chiesa, si figuri se non lo avrebbero fatto per denunciare la camorra.

Insomma, mio caro direttore, la camorra qui la vede solo lei e pochi altri.

Per fortuna dopo aver letto il suo articolo posso dire che non ci sono cascato: sono andato a dormire che pensavo fosse camorra invece era un calesse.

Leggi qui tutti gli interventi sul dibattito Cassino = Caserta
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