Per chi suona la campanella: il caos della riapertura

Foto © Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

Primo giorno di scuola, anzi no, anzi forse, anzi a metà. Il caos che si accompagna alla prima campanella del 2020 con Covid in agguato non è solo figlio di esigenze preventive.

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’Arpino per Il Messaggero Ed. Frosinone

Per chi suonerà la campanella domani 14 settembre? Mai come quest’anno la domanda rischia di mandare nel panico chi dovrebbe rispondervi per competenza. Governo centrale, Regione, Comuni. Non aiuta neanche snocciolare i numeri che hanno la testa dura. Perché, se è vero che in Ciociaria 49 sindaci su 91 hanno adottato l’ordinanza per posticipare il rientro al 24 settembre, questo provvedimento non riguarderà tutti gli studenti. (Leggi qui La prima campanella slitta in quasi tutta la Ciociaria).

Domani primo giorno di scuola ‘a metà’

Insomma, una prima, parziale risposta, alla domanda è che domani gli alunni torneranno sui banchi in 42 centri della Ciociaria. E, tra quelli più grandi, vi sarà solo Alatri. E gli altri? Nulla: a Frosinone, Cassino, Anagni e Sora tutto posticipato. Ma neanche questo è così vero.

E qui, allora, inizia a girare la testa alle povere famiglie in balìa della contraddittorietà degli atti amministrativi (o del mancato coordinamento tra gli amministratori?). Nei Comuni dove è stato rinviato l’inizio delle elezioni come a Frosinone, infatti, l’ordinanza riguarda solo le scuole comunali e, quindi, Materne, Elementari e Medie. Le Superiori, quindi, sono escluse. (Leggi qui I protagonisti del giorno. Top e Flop del 12 settembre 2020).

La campanella? Nelle Superiori sì

LUCIA AZZOLINA. FOTO © FILIPPO ATTILI, IMAGOECONOMICA

Ricapitolando: a Frosinone domani mattina migliaia di studenti delle Superiori torneranno sui banchi. Ma gli altri no, quindi si può parlare di riapertura dimezzata. Posticipo, insomma, ma non per tutti.

I motivi che hanno portato a questa assurda situazione sono diversi. Mancato arrivo della totalità dei banchi promessi dal Ministero. Poi fortissimi ritardi dei Comuni nei lavori di adeguamento della scuola. Questo nonostante ci fossero i fondi a disposizione e l’appuntamento referendario che avrebbe consigliato buonsenso a tutti. Come? Con il rinvio dell’inizio dell’anno scolastico.

Per non parlare dei problemi organizzativi fatti presenti dai dirigenti scolastici. Ve ne sono alcuni, infine, che hanno adottato misure diverse per le classi prime negli istituti delle Superiori che gestiscono. C’è, infatti, chi inizierà le lezioni in presenza e chi comincerà la nuova esperienza delle Superiori con la didattica online. Un’altra cosa incomprensibile.

Per chi suonerà, allora, la campanella?

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