Pompeo: “E io vi dico perché si può stare in Provincia, nonostante Delrio”

di ANTONIO POMPEO
Presidente della Provincia di Frosinone
Sindaco di Ferentino

Caro Direttore, ho apprezzato lo spirito ironico del tuo articolo con il quale hai voluto porre in evidenza – seppure in maniera molto allegorica – la situazione delle Amministrazioni Provinciali a seguito della riforma Delrio. La questione che sollevi è molto seria. Proprio per questo, interpretare il ruolo di Presidente della Provincia, nel pieno di un processo di riforma dell’Ente, rappresenta una sfida difficile e affascinante al tempo stesso e di cui non sono affatto pentito, anzi. Difficile, per le criticità e i ritardi che la riforma sta incontrando nel suo percorso di attuazione, per cui al momento svolgiamo le stesse funzioni di prima, ma con fondi dimezzati se non azzerati in alcuni comparti; affascinante, perché consapevole di essere protagonista di una trasformazione delle Province nella casa dei Comuni e con il Presidente, Sindaco dei Sindaci. Una istituzione di coordinamento, capace di fare dialogare e dare forza alle reali istanze di un territorio. Dal punto di vista amministrativo, sostenendo il lavoro degli enti comunali; dal punto di vista programmatico, organizzando progetti di sviluppo di area vasta per l’economia, le infrastrutture, i trasporti e la pianificazione; dal punto di vista delle rivendicazioni, dando forza alle istanze locali, soprattutto come interlocutore privilegiato verso la Regione Lazio e il Governo nazionale.

Un bilancio è obbligatorio, ad un anno dal mio insediamento a Palazzo Gramsci. Un bilancio in cui una componente importante gioca la mia personale modalità di interpretare il ruolo di amministratore. Non “sui territori” a tagliare nastri, ma “per i territori”, negli uffici e nelle istituzioni deputate. Se avessi pensato di interpretare il ruolo di Presidente, limitandomi a partecipare alle inaugurazioni, non avrei mai deciso di candidarmi. Non mi appartiene. Sono un amministratore che fa della praticità e della programmazione il suo campo di azione. Per questo, preferisco più che apparire, vivere la quotidianità delle problematiche degli Enti locali, andare a Roma, in Regione, confrontarmi con gli assessori, incontrare dirigenti e strutture amministrative. Senza mai tralasciare di ascoltare i sindaci. Forse per questo motivo, sulle foto dei tagli dei nastri compaio poco.

Una praticità e una programmazione che ho cercato di utilizzare per la gestione dell’Agenzia “Frosinone Formazione” per esempio. Da quando mi sono insediato, la Provincia ha provveduto a sanare le pendenze e gli stipendi del personale in servizio e dei docenti a contratto e dare forma ad un nuovo modello di gestione. E’ stata costituita un’apposita task force per le rendicontazioni non prodotte in precedenza e che hanno generato l’attuale debito. Ora si potrà certificare quanto richiesto dalla Regione .Ho messo mano anche ai pignoramenti, liquidandoli.

Sempre sulla formazione, insieme all’Università, stiamo studiando le reali esigenze professionali del territorio, in maniera tale da calibrarle all’offerta dei corsi formativi. Così si utilizzeranno al meglio le risorse, per formare quei profili che le aziende possono impiegare.

Un passaggio voglio farlo sui principali settori di competenza dell’Amministrazione provinciale: garantito il servizio di assistenza e trasporto agli studenti disabili. Lo abbiamo fatto con enormi sforzi e per una precisa volontà politica: tutelare i più deboli. Stesso dicasi nel settore edilizia scolastica: è un comparto che mette al centro il nostro futuro e i giovani, necessita di attenzione e di lavoro, in collaborazione con i dirigenti scolastici e i sindaci. E in tale direzione stiamo agendo, anche con maggiori fondi stanziati nel bilancio di previsione.

Un discorso a parte merita la viabilità: oltre ad assicurare la manutenzione complessiva delle strade, intervenire straordinariamente come per il passaggio del Giro d’Italia, nel bilancio che stiamo per approvare abbiamo previsto specifiche risorse pari ad un milione e 300mila euro. Vogliamo dare un segnale forte che la viabilità e l’incolumità degli automobilisti non sono solo una competenza di legge, ma un obbligo morale.

La viabilità, inoltre, significa anche sviluppo economico. Lo dimostra il lavoro fatto per recuperare economie di spesa della legge 46, che stavano lì, inutilizzate, forse nemmeno conosciute e che verranno usate per riqualificare le strade perimetrali allo stabilimento Fca, in un momento strategico di rilancio del più importante sito produttivo della regione Lazio. Anche la Provincia, dunque, ha dato un contributo e assolto al ruolo di promuovere lo sviluppo.

A proposito di fondi giacenti nelle casse provinciali, stiamo per rendere disponibili al territorio le risorse per la promozione di politiche energetiche sostenibili, pari a circa un milione e 200mila euro che erano in cassa dal 2010.

Va anche evidenziato che garantire i servizi, se da un lato non vengono erogate risorse, si può farlo aumentando la leva fiscale. Io non l’ho fatto. Anche questa una scelta politica ben precisa, per non gravare sui cittadini in un momento di incertezza dell’economia. Ho fatto altro però per recuperare risorse: la cosiddetta Spending review. Meno 104.394,59 euro di spesa per il personale di segreteria. Meno 67.704,06 euro per la gestione della Sto nel 2015 rispetto al 2013. Diminuzione del numero dei dirigenti e riduzione dei settori, assicurando comunque la gestione e il funzionamento dell’Ente. Ho messo in liquidazione la SIF, dopo 30 anni. Eliminato la spesa per la sede di Sora, garantendo il servizio in collaborazione con il Comune. Ridotto il parco auto. Eliminato spese per affitto di immobili scolastici, utilizzando una migliore e più funzionale organizzazione degli spazi a disposizione. Sempre a proposito di strutture, con la mia presidenza, l’Ufficio scolastico provinciale avrà la nuova sede attesa da 20 anni.

Anche sulla gestione del servizio idrico posso rivendicare risultati: dopo 11 anni, un lasso di tempo assai lungo, è stato approvato il Piano degli Investimenti. Un passaggio importante per tutelare i cittadini, nel momento in cui gli ammodernamenti stabiliti non venissero realizzati. Inoltre, sono stati sbloccati ai Comuni i pagamenti dei ratei sempre da parte del Gestore, anche questo un provvedimento che non si concretizzava dal 2008. 5 milioni di euro, dal mio insediamento. Non è poco.

Un’azione che è andata di pari passo alla riorganizzazione interna di una macchina amministrativa. In particolare nel settore ambiente, un settore che stiamo potenziando, anche attraverso apposite convenzioni con enti e istituzioni competenti, per garantire un servizio importante al sistema produttivo locale.
Un’azione che si è accompagnata a quella della tutela del personale interno, interessato dai processi di mobilità previsti dalla riforma Delrio. La Provincia ha garantito gli stipendi e partecipato a tutti i tavoli e gli incontri a livello regionale e sovraregionale.

Questa è la fotografia del bilancio di un anno a Palazzo Gramsci: assicurare i diritti e i servizi ai cittadini e porre le basi per far recitare alla Provincia quel ruolo di protagonismo nel territorio che le compete. Anche attraverso il Comitato per il lavoro e lo sviluppo che ho voluto riattivare, sia nell’ottica del coordinamento territoriale, sia per recepire le opportunità messe a disposizione dalla Regione Lazio, come la “Call per il riposizionamento dei sistemi produttivi locali”.

Il prossimo bilancio, tra un anno, deve potersi stilare su delle certezze: competenze chiari e fondi a disposizione. In particolare, auspico che la Regione liberi le risorse per la raccolta differenziata, di cui questo territorio ha estrema necessità. A partire da questi punti fermi, il nuovo Ente di Area Vasta potrà lavorare e realizzare quelle attività su cui ci stiamo concentrando e con le quali non solo garantire servizi, ma offrire opportunità, a partire da una più efficace modalità di intercettare risorse europee, favorire adozioni di progettualità ad ampio raggio, mettere a disposizione professionalità e rispondere al meglio al ruolo di coordinamento locale e di valore aggiunto per lo sviluppo. Senza mai tralasciare di ascoltare e collaborare con gli amministratori locali.

Ritengo infatti che, una volta assestato il comparto delle competenze e dei fondi a disposizione, la chiave di volta futura dell’Ente di Area Vasta debba per forza indirizzarsi nel recitare un ruolo attivo e da protagonista nei processi di sviluppo e crescita del territorio. Una Provincia dunque non depotenziata, ma, se possibile, ancora più responsabilizzata rispetto alla propria comunità, alla sua rappresentanza, alle sue prospettive di futuro.

Un ringraziamento infine, a te direttore Porcu ed al tuo blog, per avermi dato la possibilità di spiegare cosa vuol dire svolgere il ruolo di Presidente della Provincia. Non certo tempo speso inutilmente, ma forse proprio perché impiegato per affrontare le urgenze e le problematiche e programmare gli interventi, poco conciliabile con la presenza a feste, sagre e inaugurazioni varie.