Via la Forestale, le Province, le Comunità Montane: ecco gli incendi (di G.Quadrini)

Gianluca QUADRINI
XV Comunità Montana
Arce – Presidente

 

 

L’emergenza incendi che sta bruciando il patrimonio boschivo, faunistico e turistico del nostro Paese, deve indurci a fare una riflessione.

Non è solo il caldo a generare le fiamme. Perché quel fuoco attecchisce su una serie d’errori di programmazione e di pianificazione. Si alimenta di scelte politiche poco lungimiranti e di prospettive sbagliate.

Il più grave di quegli errori è stato la soppressione del Corpo Forestale dello Stato. Un altro, altrettanto grave, è stato il progressivo smantellamento delle Province, privandole delle loro competenze in materia ambientale e di controllo faunistico venatorio. Per anni la Polizia Provinciale ha vigilato sui boschi e sui monti.

Chi ha compiuto quegli errori, intende completare il quadro abolendo anche le Comunità Montane.

E’ anche questo ad averci portato all’emergenza incendi di questi giorni in Italia.

Togliere le Comunità Montane, ridurre le Province, sopprimere il Corpo Forestale dello Stato, significa consegnare le montagne agli speculatori.

E’ visibile l’inefficienza delle nuove procedure antincendio. E questo è purtroppo il risultato delle pessima riforma con la quale si è scelto di eliminare l’unico Corpo con competenza diretta sulla prevenzione degli incendi boschivi, dotato di mezzi e personale appositamente preparato, profondo conoscitore del territorio rurale e montano.

Come presidente di Comunità Montana, esprimo la mia più netta contrarietà a riforme che non aiutano il Paese. E come capogruppo provinciale di Forza Italia esprimo la mia totale contrarietà a scelte inutili, buone soltanto a tappare la bocca per dieci minuti all’ondata di populismo.

Il finto risparmio di quei veri tagli ci ha portato ad un disastri che pagheremo cari e per lunghi anni.

Ricostruire quel patrimonio faunistico e venatorio, nel nostro Paese sarà lungo e difficile.

Si prenda atto dell’errore. Non si perseveri. Se ne eviti uno peggiore.

§