Qualità dell’aria e Valle del Sacco: riparte il muro contro muro (di L. D’Arpino)

Le solite polemiche. Sui soliti argomenti. Dallo smog ai ritardi nella bonifica della valle del Sacco. Un avvio d'anno senza qualcosa di nuovo

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

A Frosinone il 2020 si è aperto all’insegna del Déjà vu. Del già visto, del già vissuto, che non fa presagire grosse novità per il resto dell’anno perché si è partiti con il piede sbagliato.

Prendiamo la polemica tra il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e gli ambientalisti sulla qualità dell’aria. Da una parte il sindaco ha esultato per il miglioramento dei parametri sulle polveri sottili certificati dalle rilevazioni dell’Arpa; dall’altra il presidente di Legambiente Frosinone, Stefano Ceccarelli, lo ha invitato a essere più cauto in quanto «La differenza dei dati di quest’anno con quelli degli altri anni – ha detto – è data sostanzialmente dal mese di novembre molto piovoso e dalla seconda quindicina di dicembre caratterizzata da una ventilazione sostenuta che obiettivamente hanno spazzato via le polveri sottili». Non ci sarebbe molto da festeggiare, insomma.

Frosinone e lo smog

Per Ottaviani, invece, il miglioramento è stato dovuto alle misure antinquinamento adottate dalla sua amministrazione, tra cui la chiusura delle scuole il sabato. Il sindaco ha allora chiamato in causa Fantozzi per replicare alle accuse degli ambientalisti: «Qualcuno ha cercato di sminuire tali risultati, attribuendo il miglioramento della qualità dell’aria a condizioni meteorologiche, senza però rendersi conto che in altri comuni della provincia tale effetto positivo non si è verificato. Questi detrattori assomigliano a quella nuvoletta di Fantozzi, che colpiva solo la maschera resa immortale dal grande Paolo Villaggio, e lasciava indenni tutti gli altri».

Come si vede, quindi, il muro contro muro tra le parti continua, così come avvenuto nel 2019 e ciò non lascia sperare in una politica comune e condivisa contro l’inquinamento. Anche perché Frosinone, nonostante i miglioramenti, continua a risultare ancora tra le città più inquinate d’Italia.

Il Déjà vu, poi, si è manifestato anche nella polemica sulla bonifica della Valle del Sacco: gli ambientalisti hanno denunciato che si è ancora in attesa dei fondi per lo studio sulla salute della popolazione annunciato dalla Regione. Non solo: il progetto del Presidio sanitario e ambientale, all’interno dell’ospedale di Anagni, sarebbe stato cancellato. A questa seconda accusa ha replicato il presidente del Consiglio regionale Mauro Buschini. Per lui il nuovo servizio non è stato depennato ma inserito nell’ultimo Atto aziendale della Asl.

Tutto già visto. Già vissuto. E in Ciociaria la bonifica ancora non parte.

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