Quel Pd fuori rotta che è troppo tardi per salvare

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Il Partito Democratico si sta arenando. Senza più l’acqua rappresentata dai voti degli elettori sta finendo in secca: come un relitto politico ormai fuori rotta.

Il Corriere della Sera riferisce (leggi qui il precedente) l’ipotesi secondo la quale Matteo Renzi vorrebbe imprimere un cambio di direzione, ripristinando quella che un tempo nei Partiti si chiamava Segreteria Politica: un gruppo di politici navigati ed autorevoli, gente di lungo corso in grado di dare indicazioni al comandante attraverso la loro esperienza e la capacità d’interpretare le correnti sulle quali si sta muovendo il Paese. L’indiscrezione vuole che in Segreteria venga chiamato anche il governatore del Lazio Nicola Zingaretti.

La cura è giusta ma i tempi sono sbagliati. L’operazione nasce troppo tardi: sia per la situazione del Paese e sia per quella nel Lazio. Il Pd domenica ha perso la metà dei suoi sindaci chiamati alle urne: su 90 andati al voto ne sono sopravvissuti solo 45; gli altri sono andati in parte ad un centrodestra abilissimo a nascondersi dietro alle liste civiche: a Sora non si sono inventati niente, semplicemente sono stati abili nel fiutare le correnti ed i venti che agitano il Paese. Il resto è andato ad un Movimento 5 Stelle lì dove si è strutturato come deve essere un Partito moderno: sezioni on line (chiamatele meet-up o come vi pare), dibattito aperto con pari dignità a tutti gli iscritti, regole chiare ma soprattutto regole: il motivo per cui a Sora il M5S ha mietuto tutti quei consensi mentre ad Alatri è stato ininfluente sta tutto lì.

La lezione che arriva da Latina, con un sindaco eletto a furor di popolo e nessun Partito politico né nel presente né nel suo passato, significa che i Partiti come il Pd renziano semplicemente non servono. Svuotati della loro funzione di creare un dibattito, incapaci di fare la sintesi su ciò che vuole la gente, assenti nel momento in cui le richieste devono trasformarsi in proposte politiche attraverso le leggi, i Partiti sono destinati ad arenarsi.

Che sia tardi per inventarsi soluzioni lo dice proprio la regione nella quale Zingaretti è il governatore: nel Lazio il Movimento 5 Stelle ha vinto tutti i confronti avvenuti domenica nei ballottaggi. L’elettore ha già trovato la soluzione.

E’ tardi per chiamare Zingaretti a svolgere la missione di salvatore del Pd (seppure in buona compagnia) anche perché ormai c’è il rischio che Zingaretti tra poco abbia bisogno di qualcuno che venga a salvare lui. Nella strategica provincia di Frosinone il centrosinistra in questi anni ha perso Frosinone, Cassino, Sora, Ceccano, Pontecorvo, Monte San Giovanni Campano, Roccasecca.

Il dramma è che nessuno si ponga il problema. Nessuna analisi del voto è stata compiuta dal Pd per comprendere le ragioni delle sue sconfitte in quei centri: quelle parvenze di analisi che sono state compiute, hanno partorito giustificazioni paragonabili alla foglia di fico con cui Adamo poteva dichiarare di non essere nudo. Ne sono dimostrazione i nodi irrisolti a Frosinone (dove Michele Marini sta ancora aspettando che gli spieghino perché alle elezioni di 4 anni fa sono state prese le assurde decisioni che lo hanno fatto perdere in quel modo) ma pure ad Alatri dove Giuseppe Morini ieri a Teleuniverso ha detto di aspettare ancora che il Pd gli spieghi perché dieci anni fa gli fecero fare il passo indietro che consegnò la città a Magliocca / Iannarilli.

Il dato ancora più grave è che oltre all’analisi politica non venga svolta l’analisi della situazione sul territorio. Un silenzio che rischia di diventare complicità quando una Federazione Provinciale non mette nero su bianco un documento in cui rivendichi dalla Regione Lazio alcune scelte strategiche: gli ospedali sono ancora in attesa delle favole scritte sugli Atti Aziendali nei quali si prevedevano Dipartimenti di Emergenza e sale operatorie in ogni dove. In realtà ci accontenteremmo di avere dei Pronto Soccorso in cui ci dicano se è sufficiente comprari un’aspirina oppure se abbiamo qualcosa di grave. Nicola Zingaretti qualche mese fa è venuto a Frosinone senza nemmeno avere idea della dimensione del dramma di Vertenza Frusinate. Qualcuno aveva il dovere di dirglielo.

Sotto al tappeto del Pd è stata nascosta talmente tanta polvere che ormai si rischia di autoarenare il Partito.