Questi giorni di trattative dei politici: un mercato senza mercanzie

di ERMISIO MAZZOCCHI (storico della politica)

Le gustose cronache politiche, talvolta sferzanti e ironiche, di Alessio Porcu, descritte a volte in stile Barone di Munchhausen, sarebbero una gradevole lettura in questo periodo di ozi ferragostani, se non fosse per il dubbio che in noi sorge sulla consistenza delle sue narrazioni argomentate con dovizia di aneddoti.

Sembra di assistere a grandi manovre strategiche più o meno con piani segreti, concepiti da pochi intorno a tavoli banditi con brocche di fresche limonate.

La dissertazione estiva si svolge intorno ai massimi sistemi di candidature e di alleanze per conseguire vittorie strepitose e sicure alle imminenti elezioni municipali di comuni di notevole importanza come Alatri, Sora e soprattutto Cassino. E su questo comune si fa vivace e intrigante il racconto di Alessio.

Fardelli, consigliere regionale in area Zingaretti-PD, studia, girando con matita e libretto, la composizione delle liste civiche per costruire una grande alleanza con uomini di provata fede moderata e cattolica. In verità a me non sembra che a Cassino ci sia una moltitudine di bolscevichi rivoluzionari atei di estrema sinistra. E gli eredi del PCI sono scomparsi confluendo nel PD.  E le parole scritte da Alessio mi provoca un dubbio che tutto ciò sia finalizzato a caricare a salve il fucile puntato contro Petrarcone per poi alzare bandiera bianca e stringere una pax petrarconiana. E vedo un Fardelli sdegnosamente rifiutare la generosa offerta di Scalia di sostenerlo con la mediazione di Pallone nella formazione delle liste civiche (sempre civiche, i partiti sono radiati).

Sobbalzo alla lettura particolareggiata del sarcastico Porcu e subisco uno sbandamento politico. Il PD è rimasto con un solo senatore, mi chiedo, perché è l’unico con il quale Pallone vuole discutere di tematiche generali (forse di disoccupati, del Mezzogiorno, della riforma del Senato?). Ma non c’è anche la senatrice Spilabotte, il deputato Pilozzi e due consiglieri regionali. Forse c’è anche un partito diverso dal suo, il PD. E il metistofelico Alessio rapisce la mia ragione. Il senatore del PD Scalia cosa offre e a nome di chi, di se stesso, di altri (lo sconforto mi assale) a Fardelli che con tono garibaldino tuona “Qui (a Cassino) si fa la lista (e non in un ristorante a Frosinone) o si muore”. Un tentativo di non fare la fine del vaso di coccio.

Lo stesso Pallone che offre. Siamo al mercato senza le mercanzie. E la Ragion pura della politica è uccisa, definitivamente. Il nostro acuto cronista del quarto potere mi induce a riflessioni più profonde. Siamo in presenza di un racconto di fantasia politica, nata dalla penna del nostro noto giornalista, cosa che per alcuni aspetti ritengo improbabile. O devo ritenere più verosimilmente che si è aperto il campo delle convenienze politiche e della dimostrazione di forza tra aree politiche e parti di esse con un confronto/scontro sul futuro amministrativo dei comuni con all’orizzonte le candidature politiche.

Non ritengo che si possa accettare una ripetizione del voto per l’Amministrazione provinciale e il PD con i suoi organismi dirigenti non può rimanere inerte. Il riposo ferragostano consente di affrontare la stagione politica autunnale con più ragionevole ponderazione le scelte che devono essere compiute, lasciando ad altri l’illusione di girare la ruota del futuro, ricorrendo a pratiche machiavelliche.