Il cinico silenzio sul caso dei rifiuti


di GAETANO AMBROSIANO
Dirigente Provinciale
Sinistra Italiana

 

 

Caro direttore,

ho letto con attenzione le notizie pubblicate in queste ore in merito all’inchiesta su un traffico di rifiuti che da Roma sarebbero arrivati in Provincia di Frosinone senza rispettare le norme.

Si osserva in un cinico silenzio, nella casta chiusa in se stessa, in un territorio dove permane un eccesso di mortalità per tutte le cause in uomini e donne. Negli uomini si osserva un eccesso di mortalità per tutti i tumori e per le malattie dell’apparato digerente. Tra le donne si ha un eccesso di mortalità per le patologie del sistema circolatorio. E un difetto di mortalità per tutti i tumori, eccessi di tumore dello stomaco e per le malattie dell’apparato respiratorio tra gli uomini. Una tragica e angosciante percentuale di tumori infantili: 281% in più rispetto alla media nazionale di tumori all’encefalo. E 174% di tumori maligni del sistema linfatico per i maschi da zero a 14 anni.
Allora come fa la politica a non sapere o a far finta di non sapere?

Siamo un territorio moralmente ed umanamente devastato. E l’indagine ipotizza che mandavano qui rifiuti pericolosi in procedura di declassamento. Finivano in discarica senza aver prima proceduto con un corretto trattamento.

Forse non importa alle coscienze: tanto già siamo inquinati. Per qualche svariata tonnellata in più cosa importa? Eppure le vittime di questo territorio sono ogni giorno negli occhi di tutti, e questo modo di essere politica non ci garantisce più. Una reale e concreta soluzione in alternativa va costruita, dove convegni, dichiarazioni, slide, firme, annunci, hanno dimostrato che a nulla sono serviti se non per distoglierci da quello che realmente accadeva.

Un triste protagonismo vuoto di umanità e coscienza, persone che non possiedono specchi tra le loro mura. La politica e chi la rappresenta, oggi risulta un contenitore di parole senza alcun significato.

Una fitta trama, complessa, si intreccia attorno alla gestione dell’economie avvelenate e portatrice di disperazione. Fatta di appalti, politica, carta stampata e imprenditoria.

Niente di nuovo. Era tutto scritto. Per quello che era il destino di un area de-industrializzata. Una maglia in più nella rete di malaffare che emerge dalle argille ciociare.

Chi credeva di aver afferrato qualche filo si è ritrovato in mano una enorme matassa difficilissima da districare. Praticamente impossibile da circoscrivere. Una rete che avvinghia la nostra provincia in tutto il suo territorio. La Luce di una verità che non vedremo mai.

Di 80 aree industriali sul territorio italiano non congruenti alle normative in termini ambientali, 19 sono nel territorio della provincia di Frosinone.

In conclusione. E’ fuori di dubbio che oltre ad essere entrati nella fase di trovare ed applicare nuove soluzioni nelle energie rinnovabili, che oltretutto abbiamo sotto il naso, va anche posta la riflessione che l’attuale classe politica oramai appartenente ad un passato, scarsamente ha avuto capacità di affrontare il problema dell’inquinamento. Nelle sue cause e soluzioni, il dubbio della necessità di una nuova classe amministrativa capace di guardare al futuro in una nuova preventiva progettualità energetica e di tutela del territorio, va cercata sempre più con maggiore coscienza e consapevolezza.

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