Tempo di denunce dei redditi, ma tempo anche di decisioni che gli amministratori locali devono assumere sulle tariffe dell’acqua, sull’individuazione di una discarica pubblica per i rifiuti.
In tutti i casi i cittadini devono pagare: bollette, conguaglio, arretrati e tutto il resto.
E’ strano, ma sembra che l’unico momento nel quale ci accorgiamo di far parte di uno Stato è quando dobbiamo pagare le bollette o le tasse. Perché per il resto, i servizi dove stanno?
Non è questione di responsabilità di Acea o dei sindaci, ma il servizio idrico funziona bene su tutto il territorio? Gli aumenti che i cittadini continuano a pagare non sono addebitabili a loro, ma alle mancate decisioni che negli anni non sono state prese.
Anche sui rifiuti arrivano stangate su stangate e pure in tal caso sapere di chi è la responsabilità conta fino ad un certo punto. Perché i cittadini intanto devono pagare.
Sulla sanità, sul welfare, sulla scuola, sui trasporti e in generale su tutti i servizi pubblici quali sono i benefici e i vantaggi che i cittadini hanno nel pagare tasse e bollette?
Una domanda che va posta, specialmente in una provincia sono sempre di più le famiglie che arretrano nella soglia di povertà. E’ su quella domanda che il Pd e Forza Italia si sono perse: perché è da quelle risposte che il cittadino vede o non vede lo Stato. E’ da quelle risposte che nasce il malcontento raccolto senza bisogno una ideologia dal Movimento 5 Stelle. I cittadini stanno chiedendo solo efficienza e onestà.
Perché lo Stato deve esserci sempre, non solo quando chiede di pagare tasse e imposte.