Stirpe – Ottaviani: ecco cosa c’è dietro ai ritardi per lo stadio

Per il nuovo stadio al Casaleno Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone calcio chiede la concessione del diritto di superficie per 90 anni sull’area, con piena libertà nella progettazione e nell’esecuzione dell’intervento. Con un investimento di 15 milioni di euro.
Il sindaco Nicola Ottaviani risponde che si può fare, ma pone due condizioni: non si può aspettare settembre e l’investimento deve essere più cospicuo.

Insomma, la trattativa è complicata, nessuno dei due si fida dell’altro e il vero obiettivo è quello di scaricare sull’altro la responsabilità della mancata realizzazione dello stadio in tempi ragionevoli.

Uno dei temi è quello della deroga concessa dalla Lega per far giocare il Frosinone al Matusa: un anno per Ottaviani. Maurizio Stirpe lo stadio vuole realizzarlo, ma alle sue condizioni e con i suoi tempi.

Quello che nessuno ha il coraggio di chiedere (lo facciamo noi) è: lo stadio si farebbe lo stesso anche se il Frosinone dopo il girone di andata dovesse essere in una posizione di classifica compromessa (situazione che nessuno si augura naturalmente)?

Perché alla fine questo sembra essere il tema più importante. Un investimento enorme che merita soltanto la serie A.

In questa strana commedia degli equivoci nel pieno di un agosto  tropicale, Stirpe e Ottaviani si stanno sfidando sul piano intellettuale e mediatico. Un accordo tra i due non ci sarà (leggi qui il precedente, con le spiegazioni).

Chi perde paga. E chi vince? Gode.