Un nemico interno per continuare ad essere Partito

Nel Partito Democratico si stanno preoccupando delle candidature alla Camera (si vota nel 2018) e del congresso (non è stata fissata neppure la data). La sola ipotesi che Francesco Scalia e Francesco De Angelis possano sedersi allo stesso tavolo per discutere del partito al quale entrambi appartengono ha scatenato musi lunghi e mal di pancia. Il segretario Simone Costanzo e la presidente Sara Battisti hanno detto che va bene, ma fino ad un certo punto, che ci sono le dinamiche di partito, che le strategie non possono essere decise solo da due persone (Matteo Renzi infatti fa da solo e basta, Nicola Zingaretti pure) e via di questo passo.

In Forza Italia è stato finalmente trovato il “nemico” che mancava: il Nuovo Centrodestra del grande ex Alfredo Pallone. Allora non serve più parlare dei contrasti interni, di Antonello Iannarilli o di Silvio Ferraguti. No, l’importante è scatenare la crociata contro l’Ncd di Pallone, ma pure di Ernesto Tersigni, Adriano Roma, Massimiliano Mignanelli, Andrea Amata.

Naturalmente nel Nuovo Centrodestra si fa la stessa cosa: Forza Italia è il “diavolo” e a questo punto si possono fare alleanze a sinistra. Con il Pd, con i Socialisti, perfino con Sel se dovesse servire.

Il Movimento Cinque Stelle continua a rappresentare una sorta di mondo delle idee. Non si vede nei Comuni, non fa proposte, ogni tanto qualche comunicato stampa. Ma Beppe Grillo lo sa?

Nei Comuni poi i sindaci fanno come vogliono a livello politico, ma poi si ritrovano in difficoltà (Ernesto Tersigni a Sora), isolati (Giuseppe Golini Petrarcone a Cassino), sulla difensiva (Giuseppe Morini ad Alatri), allo specchio (Nicola Ottaviani a Frosinone).

Meglio allora parlare di congressi che non si fanno e di candidature. L’unico collante che è rimasto sembra essere quello della competizione interna ai partiti: De Angelis-Scalia, Buschini-Pompeo. Abbruzzese-Iannarilli, Magliocchetti-Quadrini, Mignanelli-Amata. In questo modo vanno avanti e restano ancorati ai posti di comando. Ma per fare cosa?

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