A cena con chi vuoi ma non la moglie di Cesare

La cena della Lega alla quale partecipa anche il presidente della Pro Loco. Legittimo. Lui stesso dice che le cene con gli amici sono una 'free zone'. Allora perché ha suscitato tanti dibattiti?

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Metti una  sera a cena con degli amici. È estate, fa caldo. Almeno di sera un po’ si respira e quindi vuoi approfittare di tutte le possibilità per poter godere un po’ di quel fresco. Anche, ed è del tutto comprensibile, riunendo i tuoi amici per un’occasione conviviale, meglio se gastronomica. È quello che hanno fatto qualche sera fa ad Anagni alcuni esponenti della Lega. Che, probabilmente per festeggiare l’arrivo dell’estate (non tanto l’esito delle elezioni, visto che alle ultime Europee il Partito di Salvini ha dimostrato un preoccupante calo di consensi), hanno deciso di riunirsi per una serata all’aperto.

C’erano davvero tutti: a partire da Mario Abruzzese (primo dei non eletti in tutto il Centro Italia ed il candidato più votato nel Lazio) e Pasquale Ciacciarelli (assessore regionale all’Urbanistica nel mirino di Forza Italia). Fino agli esponenti locali di Anagni: come, in prima fila nella foto di rito, l’assessore all’Urbanistica Vittorio D’Ercole, il sempreverde Elvio Giovannelli Protani, il consigliere comunale della Lega Antonio Necci, ed il consigliere di Idea Anagni (ma estremamente vicino al gruppo di Salvini) Guglielmo Vecchi

La foto che fa discutere

Un reato? No. Qualcosa di non commendevole? Nemmeno a pensarlo. Inopportuno? Manco a dirlo. E allora perché quella foto della serata ha fatto discutere? Quello che ha fatto un po’ discutere in città è stata la presenza al tavolo di un esponente importante della società civile di Anagni, principale referente di una delle associazioni più importanti della città: la Pro Loco. Realtà che da sempre si occupa di gestire in città tutta una serie di eventi e manifestazioni: che contribuiscono, e non poco, a rendere prezioso il profilo culturale della città.

Intorno alla Pro Loco, negli ultimi anni si è innescata una polemica che non è ancora conclusa. Polemica iniziata quando nel 2021 alle elezioni per il rinnovo del direttivo, venne nominato come presidente Franco Stazi. Che, a torto o a ragione, venne considerato vicino, da un punto di vista politico, alla realtà del centro-sinistra locale. Il dato di fatto è che circa un anno dopo quelle elezioni e la nomina di Stazi ci fu un (legittimo) cambio della guardia. Stazi venne estromesso dalla presidenza; ad essere nominato presidente della Pro Loco fu Fabrizio Savone. Che, sempre bene specificarlo, ha operato ed opera estremamente bene, gestendo e realizzando eventi che hanno reso ancora più importante il profilo culturale della città; e, di conseguenza, la stessa associazione. (Leggi qui: Cosa non quadra nella rimozione del presidente Stazi).

Qual è la questione che, almeno dal punto di vista dell’opportunità, stride? Il fatto che, anche in questo caso a torto a ragione, Fabrizio Savone venga ritenuto vicino al centro-destra cittadino. E che, dunque, la sua ascesa alla carica di presidente della Pro Loco sia stata, come dire, non ostacolata dalla sua vicinanza politica. Ecco perché la presenza di Savone alla cena della Lega rappresenta un elemento di discussione.

La Free Zone

Un’assemblea della Pro Loco di Anagni: Fabrizio Mucaria, Fabrizio Savone e Peppino Scandorcia

Non è (ci mancherebbe) un reato. Non è neppure (ovviamente) proibito. Men che meno criticabile. C’è però chi vuole vederci un problema dal punto di vista dell’opportunità. Che vuole dire tutto e niente allo stesso tempo: una cosa si può o non si può fare: tertium non datur, il resto dipende solo dalla sensibilità dei singoli.

Savone, giustamente, fa sapere che una cena con gli amici è una free zone; chiunque è libero di andare a cena con chi vuole. Ed ha ragione. Resta il fatto che, in un momento in cui, ed è successo anche nell’ultima assemblea dei soci, la gestione della Pro Loco è al centro di polemiche piuttosto scottanti, che coinvolgono le varie realtà politiche e cittadine, farsi vedere con realtà molto connotate dal punto di vista politico, sia nelle occasioni pubbliche che in quelle più conviviali, può non essere la mossa migliore.

La moglie di Cesare è sempre la moglie di Cesare. Dimostrarsi un po’ più equidistanti non sarebbe stato sbagliato.