A Ferentino si racconta Draghi. Ma il segnale politico è tutto per il Pd

A Ferentino non sarà solo la presentazione di un libro: sarà il palcoscenico per un messaggio politico chiaro. L’arrivo dell’ex ministro Lorenzo Guerini per il volume su Mario Draghi, scritto dalla giornalista ciociara Cristina La Bella, segna il rilancio dell’area riformista del Pd. E accende i riflettori su Antonio Pompeo, regista silenzioso di una possibile svolta.

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

C’è un libro. C’è una giovane autrice ciociara. Ma c’è anche un ospite che cambia tutto. E allora, quella che potrebbe sembrare una semplice presentazione editoriale, assume un sapore tutto politico. La prossima settimana a Ferentino si accendono i riflettori su “Mario Draghi. La speranza non è una strategia”, biografia scritta dalla brillante giornalista Cristina La Bella, originaria di Frosinone. Ma la notizia vera è che a presentarla arriverà Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa ed oggi tra i registi della nuova stagione dei riformisti del Partito Democratico.

Antonio Pompeo (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

Un segnale? Macché: un messaggio scritto in grassetto, che dentro al Pd qualcosa si muove davvero. E si muove proprio dalla provincia di Frosinone, dove Antonio Pompeo, già presidente della Provincia e sindaco di Ferentino, con Guerini ha condiviso ogni tappa: dal renzismo alla stagione di Base Riformista, fino all’attuale esperienza di Energia Popolare. È lui il padrone di casa dell’evento, ma lo sarà non con il simbolo del Pd: la presentazione è organizzata dall’associazione culturale “Volume, così da evitare scosse in un partito che fatica a ritrovare unità e cerca proprio in questi giorni la strada per un Congresso senza faide.

La penna di Cristina

Mario Draghi al Meeting di Rimini (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Cristina La Bella, giovane penna frusinate con doppia laurea alla Sapienza e premi accademici in bacheca, ci regala un ritratto inedito e umano dell’uomo che ha tenuto in piedi l’Italia (e prima ancora l’eurozona). Dal ragazzo rimasto orfano, al PhD al MIT sotto la guida di Franco Modigliani, passando per il Draghi privato: quello che cita Totò, cucina per passione, cammina con il suo bracco ungherese e tiene una bacchetta magica in plexiglas sulla scrivania.

Il libro – lontano dall’agiografia – mostra il cuore del banchiere centrale. E fa luce su una figura che ha fatto della concretezza il suo credo: la speranza, da sola, non basta. Ma sarà l’arrivo di Guerini a far riflettere. Perché il Pd targato Elly Schlein fatica a trovare la sintesi e a Ferentino – simbolicamente e strategicamente – si accende un faro su un’area politica che non intende restare a guardare. (Leggi qui: Da Lingotto a Lingottino: per mandare un gagliardo primo avviso a Schlein. E leggi anche: Tutte le tappe di un Pd “Revenant”: una nuova pelle ma senza scuoiarsi troppo).

E allora sarà anche l’occasione per parlare di libri e cultura. Ma sotto sotto, a Ferentino, si parlerà del futuro del Partito Democratico. E forse, anche del suo prossimo volto.