A Frosinone adesso è tutta un’altra partita, come nel calcio

La seconda parte della consiliatura Mastrangeli fino al 2027 ed i nuovi assetti emersi in questi giorni. Cambia completamente la partita. Con due possibili variabili finali

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Come in una partita di calcio: dopo il primo bisogna giocare anche il secondo tempo. La seconda parte della consiliatura accompagnerà l’amministrazione di centrodestra del sindaco Riccardo Mastrangeli fino al 2027. E al Comune Capoluogo, dopo la votazione del nuovo Ufficio di Presidenza avvenuta la settimana scorsa, sarà tutta un’altra partita. Perché? (Leggi qui: Frullatore Frosinone: destra e sinistra si mischiano. E leggi anche Frosinone, il significato politico importante del voto di ieri in Consiglio).

Perché sono stati sostituiti dei giocatori, sono cambiate le coalizioni e le strategie. O meglio, una parte di quelli che giocavano con una maglietta adesso indossano quella della formazione che contrastavano: come in quelle partite che si giocavano all’oratorio ed a metà gara ci si scambiavano i giocatori per rendere la sfida più equilibrata. Nei fatti, ora a Frosinone quelli che erano stati eletti nel centrosinistra, adesso stanno con la maggioranza. E una parte di quelli che erano stati eletti con Mastrangeli e stavano in maggioranza, adesso giocano, in opposizione, anche se border line.

17 voti, che bastano però…

Norberto Venturi e Angelo Pizzutelli

In ogni caso, adesso gli schieramenti in campo sono un pò più chiari e definiti. Il che rende le cose politicamente più lineari.

La maggioranza di centrodestra, dopo l’adesione ufficiale e ufficiosa di Francesca Campagiorni, Claudio Caparrelli e di Andrea Turriziani che provengono dall’opposizione, può contare su 17 voti certi.

Sono senz’altro sufficienti per arrivare tranquillamente alla scadenza naturale della consiliatura: a patto e condizione che siano sempre presenti in aula tutti e 17 i consiglieri. Specialmente, se il Consiglio continuerà ad essere riunito solo in prima convocazione quando cioè servono più voti per approvare i provvedimenti. Scelta rischiosa, ma di forza, che costringe a stare tutti sulla corda.

Soprattutto se nel frattempo si consolida l’alleanza creata al momento dell’elezione del vice presidente d’Aula Norberto Venturi: è riuscito ad ottenere 13 voti tra opposizione (Pd -Psi) e gli 8 Consiglieri di centrodestra dissidenti ( i 3 malpancisti, più i 2 di Forza Italia, più i 3 di FutuRa).

Nessun rischio immediato

Domenico Marzi (Foto © Massimo Scaccia)

In quel caso saranno dolori per Mastrangeli. Non perché questa saldatura metta a rischio la Consiliatura: i governi cadono sempre per colpa o merito degli alleati, mai delle opposizioni; inoltre, è certificato che nessuno vuole andare a casa prima del tempo.

Tuttavia se l’asse regge, la maggioranza ballerà la rumba per l’approvazione di ogni delibera. Tranne ovviamente quelle sui documenti di Bilancio, che se non approvate, mandano casa veramente.

Anche perché l’ex sindaco Domenico Marzi ed i suoi non voteranno mai una mozione di sfiducia al sindaco, né firmeranno mai le dimissioni da consigliere. Da venerdi però è cambiato tutto. Nessuno può più permettersi di rilassarsi, di distrarsi o di non essere presente. Vale per il Sindaco e la sua maggioranza. Vale per l’opposizione e gli 8 dissidenti.

Cosa è cambiato da venerdì

Foto © Massimo Scaccia

Il confine tra l’approvazione comoda e l’andare sotto ad ogni delibera adesso è (potenzialmente) di pochi voti. E’ un fatto nuovo, uno scenario nuovo, una nuova prospettiva. E se vogliamo anche una strategia nuova nei confronti della quale quali i Consiglieri, tutti, non sono allenati.

Vale per la maggioranza, che ha approvato sempre tutto in questi due anni e mezzo, in assoluta scioltezza con i voti di pochi consiglieri in aula, grazie alla seconda convocazione. A volte sono stati sufficienti anche 13 favorevoli. Né la maggioranza può dire di aver fronteggiato, sia dentro che fuori l’aula consiliare, una opposizione incalzante e asfissiante. Quella che morde ai polpacci.

L’opposizione di contro, anche per scarsità di numeri, finora non ha quasi mai esercitato il proprio ruolo. Forse non aveva nemmeno le motivazioni e l’entusiasmo necessari per farlo. Ora però, dopo la sottile trama intessuta dal Capogruppo Pd Angelo Pizzutelli lo scenario cambia.

Adesso, con la sponda potenziale di otto consiglieri, l’opposizione può incidere sulle dinamiche consiliari. Eccome. Può addirittura orientare, o comunque influenzare, l’azione amministrativa. Specialmente sui temi ambientali. Che fino ad oggi sono stati patrimonio esclusivo della maggioranza. Per mancanza di avversari.

Due scenari possibili

Riccardo Mastrangeli (Foto © Massimo Scaccia)

Certo è che ora, almeno sulla carta, ci sono le premesse per vedere un bel secondo tempo, di consiliatura. Quindi con un bel gioco che, declinato, significa un rinnovato e più qualificante dibattito e confronto tra maggioranza e opposizione/dissidenti. Senza però buttarla solo in caciara.

E’ una circostanza senz’altro positiva per la politica cittadina. In questo rinnovato contesto, due sono però le variabili che, più di altre, possono determinare scenari diversi.

Uno. Quello che farà Forza Italia. Che alla Regione e al Governo nazionale sta in maggioranza, anche se con dei “distinguo” piuttosto marcati, in una logica di coalizione tradizionale di centrodestra con FdI e Lega. Smarcarsi completamente a Frosinone da questa logica non è facile.

Due. Quale strategia adotteranno l’ex sindaco Marzi ed i suoi, nei confronti di Mastrangeli e della maggioranza. Se collaborativa solo per la TAV e le grandi opere o anche per tutto il resto. E questo farà tutta la differenza del mondo.