
Monsignor Mariano Crociata, vescovo della Diocesi pontina, ha invitato i fedeli a sostenere il Santo Padre in questo momento così difficile. Un appello di grande significato che dovrebbe coinvolgere l'intera comunità. Credenti e non.
Quando un Papa sta male un mondo si muove. E dalle nostre parti, dove il Papa fu anche Re, la cosa assume un senso totalizzante: come se le comunità smarrissero la certezza del viatico in questa terra. Tornano immagini di folle preganti in Piazza San Pietro, di occhi rivolti alle finestre degli alloggi del Papa. Come se la Storia di millenni si facesse presente in un momento di dolore.
Oggi le condizioni di Papa Francesco paiono migliori e anche un arcobaleno è apparso sul Policlinico Gemelli dove lui è in cura. Foto che ha fatto il giro del mondo, ma ciascuno sa che siamo caduci in questo mondo e in questi casi questa condizione si fa evidente. Noi, noi giornalisti, di mestiere, per mestiere, siamo cinici, freddi per il carico di leggere al meglio i mali del mondo, ma anche a noi i simboli spiegano le cose.
Latina raccolta in preghiera

Tempi difficili quelli in cui anche il “ponte” con Dio è malfermo e il male si fa guerra ed odio, egoismo tra noi.
Arriva una nota che colpisce il cronista, il cronista laico badate bene, che ha nel suo Pantheon Mazzini, Armellini e Saffi, ma pur sempre umano. “Latina prega per Papa Francesco. Il vescovo di Latina. Terracina, Sezze e Priverno ha chiesto ai fedeli di unirsi in preghiera”. Inizia così la nota.
“La Diocesi di Latina Terracina-Sezze-Priverno esprime sostegno e vicinanza a Papa Francesco in questo particolare momento della sua degenza in ospedale. Il vescovo Mariano Crociata invita le Parrocchie, le comunità religiose, i movimenti e le associazioni ecclesiali, i fedeli tutti a unirsi nella preghiera al Padre affinché il Vicario di suo Figlio in terra sia sostenuto dalla Spirito in questi giorni di prova e sofferenza. Le preghiere, oltre che singolarmente, potranno essere organizzate in ciascuna comunità secondo, lo stile, i modi e i tempi propri”.
Quando la preghiera riguarda tutti, credenti e non

Pregano, cercano di fermare il male, di confortare il bene. A me piace pensare che questo sentire sia capace di far girare la ruota del mondo nel verso della salvezza, anche del corpo.
Direte, ma tu mangiapreti scrivi questo? Sì, perchè dietro ogni mangiapreti come me c’è il senso dei simboli di una civiltà che mi ha fatto libero di pensare diverso e di sperare che il sapere, la pietà non è destinata a perire. Naturalmente non prego, ma sento che questa storia e la battaglia di Francesco mi riguarda.