Niente teoria, solo esperienze reali: studenti anagnini protagonisti di un incontro tra simulazioni, testimonianze e responsabilità civica. Perché sulla strada non si scherza, e ogni errore può valere una vita.
Senza gessetti, senza lavagne. Al posto delle lezioni: simulazioni immersive, percorsi da affrontare ad occhi (quasi) bendati e parole che arrivano dritte al cuore. Perché imparare a rispettare la strada è una materia che non si studia sui libri ma nella vita. E ogni passo falso può costare troppo. Nella Sala della Ragione del municipio di Anagni, gli studenti delle scuole cittadine sono chiamati domani a toccare con mano cosa significa sbagliare al volante. A raccontarglielo è la voce più potente di tutte: quella di una madre che ha perso sua figlia sulle strisce pedonali.
Il tutto in occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada. Si celebrerà il 16 novembre e l’Automobile Club Frosinone con l’associazione Generazione in Movimento hanno deciso di accendere i riflettori su un tema che ogni anno pesa sulle coscienze come un macigno: quello degli oltre 3.000 morti su strada solo in Italia.
L’incontro con gli studenti di Anagni non saranno una lezione frontale ma un’esperienza. Di quelle che ti rimangono addosso.
Dalla teoria al cuore per la sicurezza

I numeri li ha portati l’ACI. Le statistiche, i grafici, i simulatori di guida VR e i percorsi pedonali con gli occhiali che alterano la vista come l’alcol. Strumenti utili, concreti. Ma a scuotere lo coscienze è il racconto di Gabriella Saracino, mamma di Gaia: “Mia figlia era sul marciapiede. Non si è salvata. Non è più tornata a casa” racconta quando incontra gli studenti in giro per l’Italia. È diventata la sua missione, il modo per tenere vivo il ricordo della figlia e non rendere vana la sua morte ma occasione per prevenire altre stragi sull’asfalto.
Le sue sono parole che fanno male. Ma che servono. Perché spiegano, più di mille slide, che la strada non perdona ma la consapevolezza può salvare vite.
Giovani al volante, ma prima al simulatore

Grazie al supporto delle Autoscuole Bufalini – R2GO, gli studenti potranno testare il simulatore di guida 3D. Un piccolo viaggio tra semafori, attraversamenti, precedenze, ma anche distrazioni ed errori. La differenza? In questo caso si può sbagliare. E imparare.
Il simulatore immersivo per bambini, presentato dallo staff dell’ACI, ha invece lo scopo di spiegareai più piccoli come attraversare correttamente, aspettare il verde, restare visibili. Regole semplici che troppo spesso dimentichiamo anche da adulti.
Un messaggio corale

Il sindaco Daniele Natalia e il presidente ACI Maurizio Federico apriranno i lavori moderati dal presidente di “Generazione in Movimento” Matteo Venditti. Tra gli interventi, quello di Andrea Bufalini, mentre a chiudere sarà Celestina Arduini, direttrice dell’ACI Frosinone.
Tutti in prima linea per dire la stessa cosa, ognuno a modo suo: la sicurezza stradale non è un tema per adulti, è un patto tra generazioni. Un patto che inizia con la memoria, si costruisce con la formazione e si difende ogni giorno con il rispetto.
Perché ricordare le vittime della strada non è commemorare il passato, ma proteggere il futuro.



