Alta Velocità: Cassino vuole i fatti, non le bandierine

Stazione Tav? Va bene ovunque, basta poterci arrivare. Cassino sul binario giusto: “Niente campanilismi, serve concretezza” dice la Commissione Grandi Opere. Propone, progetta e guarda oltre i confini

«La stazione sulla Ferrovia ad Alta Velocità? Fatela dove vi pare: a Frosinone o Ferentino o dove volete: l’importante è che ci diiate il mezzo per arrivarci in un attimo e poterne usufruire. Il progetto noi già lo abbiamo»: a dirlo è stata la Commissione Grandi Opere del Comune di Cassino che si è riunita nelle ore scorse in municipio. Niente campanilismi, nessuna rivendicazione della stazione Tav a Cassino o Roccasecca. Ma concretezza funzionale.

Visione e non confini: un territorio che vuole esserci, con proposte serie e strumenti tecnici in mano. La Commissione Grandi Opere e Infrastrutture, riunitasi ieri nel Palazzo comunale di piazza De Gasperi, ha messo nero su bianco una posizione netta e razionale: l’alta velocità deve servire il Cassinate, non alimentare giochi di campanile. Serve accessibilità rapida, non targhette su una mappa.

Dati e scenari

Nora Noury

A guidare i lavori è stata la presidente Nora Noury, che ha aperto il confronto con uno sguardo lucido su dati, scenari e obiettivi operativi. Niente dichiarazioni spot, ma numeri e piani. Ha snocciolato un’analisi puntuale dello stato attuale del nodo ferroviario di Cassino. Un’offerta giornaliera già rilevante, inserita in un sistema che può – e deve – dialogare meglio con l’alta velocità.

Cassino, insomma, non parte da zero. È già un punto di riferimento per la mobilità interregionale. E l’esperimento AV con fermate a Cassino e Frosinone lo dimostra: c’è domanda, ci sono criticità infrastrutturali, ma anche una lezione chiara. Serve una connessione stabile e ben progettata, non improvvisazioni. Basta con la “vetrina mediatica“, come l’ha definita la Commissione: anni di dibattiti pubblici fatti più per generare titoli che soluzioni.

Enzo Salera

Il sindaco Enzo Salera ha confermato al tavolo un’idea concreta: un’interconnessione a Colfelice, a una ventina di chilometri da Cassino, dove le due linee – l’AV e la convenzionale – quasi si sfiorano. Una posizione strategica, poco invasiva e perfettamente realizzabile. Un progetto che sarà presto messo a disposizione della Commissione con tutti i dettagli tecnici. A cosa serve l’interconnessione? Ad arrivare in un attimo alla stazione Tav dovunque questa dovesse essere realizzata.

La stazione passante

La prima fermata Tav a Cassino

E qui sta il punto: Cassino guarda al modello delle stazioni passanti, già attive e funzionali in altre regioni d’Italia. L’obiettivo non è “avere la stazione“, ma poterla usare. Bene, allora il nodo si scioglie così: garantiamo l’accesso, rafforziamo i collegamenti, e lasciamo ai tecnici la scelta del punto di interconnessione più efficiente.

La Commissione, inoltre, ha affrontato un altro snodo chiave per la viabilità del territorio: la messa in sicurezza e l’ampliamento della SP 149 Sora-Cassino, annunciati da Anas. Su questo fronte, la presidente Noury è stata chiara: “Vigileremo affinché le promesse si traducano in cantieri nel minor tempo possibile“.

Sarah Grieco

Infine, l’organo ha eletto all’unanimità il vicepresidente: il consigliere comunale Sarah Grieco, che ha ricevuto le congratulazioni della Presidente Noury e dell’intera Commissione.

In sintesi? Cassino c’è, con i piedi per terra e lo sguardo dritto sui binari del futuro. Non vuole una stazione a ogni costo, ma un’infrastruttura che serva davvero il territorio. E se il treno dell’Alta Velocità passerà stabilmente da qui, sarà perché qualcuno – finalmente – ha deciso di progettare con la testa.