Alta velocità: Ferentino unisce il Basso Lazio e sveglia Roma

I risultati del convegno organizzato dalla Cisl del Lazio. La stazione Tav a Ferentino "è un'opera non negoziabile”. Qualcosa si muove. Giovedì vertice con Salvini per verificare i numeri. Rocca istituisce un Tavolo permanente in Regione. I nuovi dati economici favorevoli. La capacità aggregatrice di Coppotelli

A Ferentino il treno dell’Alta Velocità non si è mai fermato. Ma oggi alle Terme di Pompeo ha fischiato forte. Più forte delle campanelle elettorali, più nitido delle sirene campanilistiche, più netto degli scetticismi di qualche burocrate romano. Perché ora ci sono i numeri. E i numeri – quando parlano – zittiscono anche i dubbi.

Sono i numeri che giovedì prossimo scomoderanno il ministro Matteo Salvini con i suoi tecnici per il primo Tavolo Operativo sulla stazione Tav a Ferentino. Quegli stessi numeri che a metà luglio riuniranno il Tavolo Permanente presso la regione Lazio presieduto durettamente dal Governatore Francesco Rocca.

Sono queste le due novità centrali emerse dalla conferenza convocata da Enrico Coppotelli, il Segretario Generale Cisl del Lazio. A rispondere sono stati  il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, il sottosegretario alla Presidenza, il Governatore del Lazio ed il Presidente del Consiglio Regionale, due presidenti di Provincia, tre assessori regionali, parlamentari, sindaci e stakeholder di mezza Italia centro-meridionale.

Ora si fa sul serio

Nicola Ottaviani annuncia il Tavolo Operativo al Ministero

I numeri che cambiano la prospettiva e rimettono in gioco la stazione Tav a Ferentino li ha portati Nicola Ottaviani, deputato della Lega e per due volte sindaco di Frosinone. Premette che gli uomini si pesano sulla base delle loro azioni e non delle loro parole e poi lancia la bomba: “Giovedì alle 10.30 al Ministero si terrà il primo Tavolo Tecnico Operativo sulla stazione Tav a Ferentino: sarà presente il ministro Matteo Salvini con tutti i tecnici competenti sulla materia. Analizzeranno le nuove cifre che rimettono in gioco la stazione in Ciociaria”. Standing ovation.

Quali sono questi numeri che piazzano Ferentino sui binari dell’Alta Velocità? Meglio: sulla casella giusta del tabellone europeo. Il nodo non è la geografia, ma l’aritmetica. Fino a ieri i report dicevano: volumi troppo bassi. Cioè: anche se i Frecciarossa viaggiano pieni perché si riempiono di passeggeri che salgono o devono scendere a Frosinone e Cassino, non bastano a compensare la spesa necessaria per realizzare una stazione. Fino a ieri.

Questione di numeri

Nicola Ottaviani

Oggi la matematica è diversa “Il problema della Stazione Tav a Ferentino non era sul territorio ma a Roma ed era sui numeri e sulle statistiche. i numeri dicevano che i nostri volumi non erano sufficienti ad ammortizzare i costi. In realtà in questo territorio sta esplodendo il comparto della Logistica e ci pone in una posizione privilegiata: oltre ad ammortizzare i costi sulle 12 ore di traffico passeggeri è possibile ammortizzarli anche sulle ulteriori 12 ore notturne attraverso il traffico merci.

Ferentino infatti è sul corridoio merci europeo ad Alta velocità Scandinavia – Mediterraneo che consentirebbe di collegare la Ciociaria con la Germania in sei ore. (Leggi qui: I super treni merci dalla Scandinavia a Malta: milioni di lavori in estate sulle linee Cassino e Formia).

Tavolo Permanente

Sembra un gioco al rialzo. A chi porta cose più concrete e palpabili sul tavolo apparecchiato dal Segretario generale Enrico Coppotelli. Come fossero dei novelli Re Magi.

Francesco Rocca

Prima di Nicola Ottaviani la cosa più concreta l’aveva detta il Governatore del Lazio Francesco Rocca: “Entro la metà di luglio convocherò un tavolo permanente in Regione Lazio sotto la guida personale del presidente, al fine di avviare lo studio di fattibilità della stazione Tav di Ferentino”. Non è una passeggiata di salute e Rocca, nel giorno in cui tutti sembrano votati alla concretezza, lo mette subito in chiaro.

Spiega che quello di fronte “è un percorso in 12 step che vogliamo avviare al più presto in quanto la stazione Tav a Ferentino è un’opera strategica”. Perché all’improvviso è diventata così importante quella stazione? “I grandi investitori europei che esaminano questo territorio fanno le loro scelte tenendo conto anche della difficoltà o della semplicità di un’area a connettersi con l’Europa”.

Ma serve anche uno scatto di mentalità: “va superata la mentalità del No a prescindere”. Un messaggio con due bersagli: uno è chi da troppi anni ha fatto della prudenza il pretesto per non decidere mai; l’altro è lo pseudo ambientalismo che vorrebbe bloccare tutto e tornre all’età della pietra.

La Tav che unisce

Riccardo Mastrangeli

Una Tav che non divide ma unisce. Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli mette il sigillo: “A casa nostra non si può fare, siamo su un altro tracciato. Appoggiamo Ferentino”. Campanile abbassato, palla al centro. E nemmeno Cassino fa barricate: ci sarebbe l’alternativa di Roccasecca, ancora più baricentrica rispetto a Ferentino se il bacino potenziale è tutto il Lazio Meridionale con il Nord della Campania più l’Abruzzo ed il Molise.

Ma quella che va in scena a Ferentino è una partita di squadra. Sia il sindaco di Frosinone (civico in quota Lega) e sia quello di Cassino (Partito Democratico) non fanno rivendicazioni. ma giocano la carta del buonsenso: metteteci nelle condizioni di raggiungere in tempi ragionevoli la nuova stazione. Perché se l’Alta Velocità arriva, bisogna poterla prendere.

Foto © Stefan Wohlfahrt

Per essere chiari: quella stazione consentirebbe di arrivare da Ferentino a Roma Tiburtina in 28 minuti. Attualmente in provincia di Frosinone si effettuano due fermate Tav, a Cassino e Frosinone; una al mattino verso Roma ed una al pomeriggio verso Napoli, con convogli sempre pieni. Le fermate avvengono deviando i Frecciarossa sulla rete ferroviaria tradizionale e rallentando la velocità. La richiesta Cisl Lazio è per una stazione ‘in linea‘ cioè sulla rete Tav. Che porta nella Capitale con due colpi d’acceleratore.

Serve un’alleanza 

Il Segretario Generale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli

Ma non è solo una questione di binari e fermate. Il Segretario Generale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli lo spiega piazzando un carico pesante sul tavolo: “Questa non è una richiesta di territorio. È una priorità per il Paese”. E porta i dati: Ferentino servirebbe un’area con più abitanti della Media Padana, dove la Tav c’è già. E nel raggio di pochi chilometri ci sono il Polo del freddo (il principale centro per la conservazione degli alimenti surgelati nel sud Europa), le industrie del Polo Chimico Farmaceutico e “non a caso a poca distanza da qui nascerà il nuovo polo Novo Nordisk con un investimento strategico per il Paese da 2,5 miliardi di euro. Per questo la stazione Tav è fondamentale in quanto collegherà questi poli industriali con i centri decisionali europei“. Coincidenze? No. Geopolitica industriale.

Per realizzare quella stazione, a giudizio di Coppotelli “Serve un patto di alleanza tra il mondo produttivo, quello sindacale e quello accademico se vogliamo salvare questo territorio nel quale è in atto una tragedia sociale”. Quale? “I giovani stanno andando via perché non ci sono infrastrutture e non ci sono lavori adeguati alla loro preparazione. La perdita di risorse è una perdita per il futuro”. Prende in prestito le parole pronunciate dal Governatore Francesco Rocca al recente Congresso regionale Cisl “La stazione Tav a Ferentino è un’opera non negoziabile”.

Quota altissima 

Vola alto Enrico Coppotelli. Non sembra nemmeno di ascoltare un Segretario Generale del Lazio: parla di Automotive, di Intelligenza Artificiale, della necessità di ripensare il modo in cui il Paese produce l’energia necessaria per alimentare le sue aziende. Non lo fa per proporre il solito piagnisteo e nemmeno per puntare il dito contro i poteri forti brutti e cattivi. È un ragionamento da leader sindacale con una visione complessiva, ponderata, capace di essere trasversale tra sinistra e destra. Mai evanescente, lasciando sempre le impronte digitali.

Coppotelli lanciato l’allarme per il comparto Automotive: “sta per esplodere, serve zona cuscinetto per evitare un dumping territoriale tra territori che hanno benefici importanti determinati dalle zone Zes e quelli confinanti come il Lazio che quei benefici non li hanno”. Da qui la richiesta di alleanza tra mondo produttivo, sindacale ed accademico per lo sviluppo del comprensorio. 

Enrico Coppotelli

Ma soprattutto “cambia la visione del modo di essere sindacato. Domani mattina potremmo venire in Regione con le bandiere e dire che tutto va male. Invece proponiamo una soluzione ad un’occupazione che non c’è”. Coppotelli non ha paura di scottarsi quando parla di energia: “Il nucleare è stato inserito a livello europeo come elemento sostenibile ambientale per la produzione energetica. L’energia nucleare è fondamentale per avere energia elettrica che non emette in atmosfera sostanze inquinanti a differenza dei fossili. Che non ci sono più”. Per la Cisl il Nucleare della generazione 2025 è una strada percorribile nel rispetto dell’ambiente.

Non solo Tav ma anche Zls

Luigi Sbarra

Ci mette il carico il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Luigi Sbarra, una vita nella Cisl ed oggi voce ascoltata del Governo quando si esaminano i problemi del Sud. Per lui ”La stazione Tav di Ferentino è un’opera strategica e fondamentale. Quella del Basso Lazio non è una terra depressa ma una terra che rischia di essere dimenticata. Per questo la stazione è uno snodo decisivo per il rilancio con un bacino potenziale di 2 milioni di abitanti”.

Sbarra va oltre ed auspica “che l’area del Basso Lazio venga proposta al Governo per il riconoscimento di Zona a Logistica Semplificata che il Governo Meloni sta tirando fuori dai cassetti nei quali i precedenti governi l’avevano dimenticata”.

L’ex Segretario nazionale Cisl nota la presenza bipartisan al convegno convocato dal Segretario Regionale: “Non perdete – esorta – questa capacità di interlocuzione. Il Governo non può che condividere e sostenere questa impostazione”.

Ma non cattedrali nel deserto

Antonio Tajani

Poi è arrivato lui, il ministro degli Esteri. Antonio Tajani ha ribaltato la discussione: “Il tema non è solo il salario minimo. Serve un salario ricco. E per fare questo servono infrastrutture”. Ferentino va bene, ha detto, ma attenzione: “Deve essere collegata, non deve diventare una cattedrale nel deserto”. Tradotto: bene la stazione, ma solo se inserita in una rete organica, funzionale, moderna.

Massimo Ruspandini

Per il deputato Massimo Ruspandini la stazione Tav a Ferentino sarebbe la leva per l’affrancamento di un territorio “che è sempre stato sfruttato da Roma. Come se fossimo figli di un Dio minore. Quest’opera non ci connetterebbe alla capitale ma all’Europa e ci consentirebbe di sprigionare tutto il nostro potenziale inespresso o finora compresso”. Per il parlamentare FdI non vanno dimenticati i poli di ricerca e sviluppo dell’Università di Cassino che sono già connessi con il circuito degli atenei europei “ma un conto è arrivarci con un viaggio della speranza ed un altro è arrivarci in poche ore senza mai scendere dal treno che viene a prenderti praticamente sotto casa”.

Il senatore Nicola Calandrini (FdI) ricorda il progetto delle Zone Franche Doganali: dice che Per tutto il Basso Lazio bisogna scommettere su entrambi i progetti, Stazione e Zfd. (Leggi qui: La mossa del senatore: emendamento per la Zona Franca Doganale).

Sara Battisti

I progetti di oggi sono il frutto della sperimentazione di ieri. Lo ha ricordato la consigliera regionale Sara Battisti (Pd): “senza la sperimentazione con le fermate AV a Frosinone e Cassino oggi non saremmo nemmeno qui”. Ha ringraziato chi quel progetto l’ha difeso negli anni difficili, da Nicola Zingaretti a Daniele Leodori ed ha chiesto con forza infrastrutture collaterali: la Cisterna-Valmontone, la Cassino-Formia, la Sora-Avezzano. Invocando la fine della propaganda: “ora servono risultati concreti e finanziamenti veri”.

Alessia Savo

Sull’altro fronte politico, la presidente della Commissione sanità Alessia Savo (FdI) rifiuta l’idea della Tav come “cavallo di battaglia politico” e la incornicia come “una visione strategica globale”. Sottolinea il lavoro di pressing portato avanti in Consiglio Regionale, con focus specifici nella Commissione Trasporti.

Giovanni Acampora con Enrico Coppotelli

Il presidente della Camera di Commercio Giovanni Acampora ad un certo punto dei lavori viene chiamato a Roma ed affida al componente della Giunta camerale Guido D’Amico le sue riflessioni: “Le previsioni in caso di stazione Tav parlano di +30% di occupazione stimata, +40% di attività produttive. La Tav non è solo binari: è attrattività, è sistema, è futuro. Il Basso Lazio chiede di essere protagonista. E lo fa con una proposta seria e credibile”.

La forza dei numeri

I numeri presentati dalla Cisl del Lazio dicono che l’operazione Tav a Ferentino sta in piedi da sola. Perché è capace di attirare talmente tanti investimenti da contrastare la desertificazione industriale, demografica e la fuga dei giovani, oltre a creare ulteriori opportunità di sviluppo anche per le realtà economiche già esistenti. Solo per capire meglio: dal 2022 al 2025 la popolazione di Latina e Frosinone insieme si è ridotta dello 0,88 per cento; più pesante quella relativa alla popolazione degli under 35 che è scesa dell’1,93 per cento. 

Latina e Frosinone insieme, contribuiscono al 53% dell’export laziale ed il 36% delle importazioni, per un avanzo di 221 milioni di euro nel 2024. Le esportazioni del Lazio hanno riguardato soprattutto l’Europa (per circa 22 miliardi di euro) con un peso del 70% delle esportazioni e l’America con circa 4 miliardi di euro, per un peso del 13,5%. Il comparto manifatturiero rappresenta il 92% delle vendite. L’agricoltura che rappresenta un 1,3%, e riguarda soprattutto la provincia pontina per i 2/3 delle esportazioni. Il settore farmaceutico registra un +21,6%, recuperando rispetto alla flessione negativa del 2023 del -9%.

L’accelerazione del farmaceutico è determinata in gran parte al flusso verso il Belgio (con una var. % 24/23 del +23,7%), i Paesi Bassi (con una variazione percentuale 2024/23 del +34,5per cento), e gli Stati Uniti (con una var. % 24/23 del +95,3 per cento).

La capacità trasversale di Coppotelli

Alla fine, è successo qualcosa di raro.artina O In un Paese dove ogni progetto è scontro, la stazione Tav di Ferentino ha messo insieme maggioranza e opposizione, ministri e sindaci, sindacati e territori. Perché non è una bandiera. È una risposta. A una generazione che emigra per mancanza di futuro, a un’economia che cerca agganci con l’Europa, a un’Italia che ha bisogno di smettere di dirsi “bassa” e cominciare a puntare in alto.

Ora la palla – e i binari – passano a Roma. E stavolta, forse, il treno è quello giusto.