Alto, bello e super poliziotto: l’identikit del papa straniero porta a Paolo Patrizi

Ad Anagni non è passata inosservata la presenza in Consiglio comunale dell'ex funzionario, ora presidente della società Energia. Secondo voci potrebbe essere lui l'outsider per la futura candidatura a sindaco del centrodestra al posto di Daniele Natalia

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Era oggettivamente difficile non notarlo. Alto, bello, barba curata, giacca con maglione a collo alto che fa tanto intellettuale parigino anni ‘60. E’ rimasto seduto in prima fila per quasi tutta la durata del Consiglio, stando attentissimo alle cose che venivano dette (anche se qualche volta ha consultato il telefonino). Se n’è andato qualche minuto prima della fine della discussione. Lasciando in tutti un dubbio: ma che cosa ci stava facendo Paolo Patrizi al Consiglio comunale che si è tenuto ad Anagni? 

Peraltro, un Consiglio elaborato ed articolato, che ha visto l’approvazione di una serie di regolamenti sulle tasse comunali. La presentazione di un’interrogazione e di alcune richieste in tema di ambiente da parte del consigliere Santovincenzo, sempre più solo nell’interpretare il ruolo dell’unica opposizione presente in città. Inoltre c’è stata la ratifica di una serie di varianti urbanistiche che dovrebbero essere propedeutiche alla realizzazione di 4 parcheggi in città. Un progetto da circa 5 milioni di euro per 600 nuovi posti auto. Che dovrebbero  risolvere, o almeno rendere meno intollerabile, il disagio legato alla penuria di posti auto in città.

E infatti il sindaco Daniele Natalia, commentando la cosa, ha parlato di “rivoluzione urbanistica”  come non se ne vedevano dal secondo dopoguerra.

Una presenza non passata inosservata

Tutto giusto, tutto corretto, tutto nella norma (compreso il voto d’astensione sui progetti di parcheggio dello stesso Santovincenzo). Resta il dato, politicamente rilevante, della presenza di Patrizi. Che, ricordiamolo, in città non è uno qualunque. Un superpoliziotto, in pensione da poco tempo, con grande esperienza di contrasto alla criminalità organizzata ed alle ecomafie. Anche per questo era stato scelto per guidare il gruppo Energia Anagni.

Il consiglio comunale di Anagni

Finora però, nonostante tutto (o forse proprio per questo), Patrizi aveva mantenuto un atteggiamento di basso profilo nella vita politica cittadina.

Sì, lo si era visto a fianco del sindaco nel giorno del G7 ad Anagni. Ma, al di là di questo, nessun comportamento sopra le righe, come è giusto che sia per un servitore dello stato. Proprio per questo è stata ancora più evidente la sua presenza tra il pubblico del consiglio comunale.

Tra i due litiganti il terzo gode

Carlo Marino

Il che riporta ai discorsi che da un po’ si fanno in città sulla possibilità di un “papa straniero” per risolvere il dilemma della successione al sindaco Natalia nella primavera del 2028, salvo terremoti (politici) al momento non preventivabili. Come noto, la diatriba tra Carlo Marino e Davide Salvati in qualità di eredi al trono si trascina da tempo. Ed ha già generato in più di qualche circostanza diatribe e frizioni.

Davide Salvati

Non esattamente quello di cui ha bisogno una maggioranza per governare. Di qui la suggestione, emersa negli ambienti del comune, di una figura di garanzia, che possa unire competenza, statura morale, indipendenza (sia pure in un contesto d’area) e terzietà. Silenziando gelosie e personalismi. Un papa straniero, appunto. Mancava solo un nome che potesse essere utilizzato per mettere assieme tutti i punti.

Almeno fino a pochi giorni fa.