Altro che ‘appoggio esterno’: Forza Italia fa opposizione

Come si legge il Consiglio comunale di ieri sera. Perché al momento il sindaco non rischia. E quali sono le variabili che si potrebbero innescare

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Sono volati gli stracci. Il Consiglio comunale delle ore scorse a Frosinone è servito a misurare l’ampiezza della lacerazione in maggioranza, la profondità del solco e la distanza che divide l’amministrazione di centrodestra del sindaco Riccardo Mastrangeli da Forza Italia con i tre ‘malpancisti‘ civici.

Doveva essere una seduta dedicata al Question time: le interrogazioni dei Consiglieri rivolte al sindaco ed agli assessori. È stato una specie di lavatoio con grida ed insulti. Non sono stati gli argomenti delle domande rivolte alla Giunta a catalizzare l’attenzione ma il livore ed il veleno contenuti al loro interno: segno di un totale logoramento nel rapporto tra i cinque esponenti del centrodestra ed il resto della maggioranza Mastrangeli. La politica c’entra fino ad un certo punto.

Regolamento di conti

Pasquale Cirillo con Claudio Fazzone e Rossella Chiusaroli

 Ieri sera si sono consumati veri e propri regolamenti di conti, personali. Con i toni del confronto che sono scesi al livello dello scontro: particolarmente forti e carichi di tensione. Forse anche troppa: segnale evidente che il fuoco covava sotto la cenere. Come ad esempio lo scambio di battute tra l’assessore al bilancio Adriano Piacentini ed il suo ormai ex Gruppo consiliare di Forza Italia con il Capogruppo Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo.

Doverosa una premessa: Piacentini è rimasto fedele alla bandiera di Forza Italia mentre tutti andavano via. Nel pieno della diaspora salutarono il deputato europeo Alfredo Pallone ed il deputato nazionale Antonello Iannarilli (approdato in Fratelli d’Italia), il presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese, il coordinatore provinciale Pasquale Ciacciarelli, il capogruppo comunale Danilo Magliocchetti (tutti poi nella Lega). Adriano Piacentini rimase come l’ultimo soldato giapponese nella foresta delle Filippine. Ora Forza Italia ne chiede le dimissioni da assessore, rimproverandogli di essere più leale al sindaco che al Partito.

Glielo hanno detto con chiarezza assoluta ieri sera i due consiglieri azzurri durante il Question time. Hanno reiterato la richiesta di dimissioni a Piacentini da assessore, dopo che il gruppo ha ufficializzato l’appoggio esterno all’amministrazione. È il capogruppo Maurizio Scaccia a prendersi la briga di affondare la lama: ce l’ha a morte con il sindaco Riccardo Mastrangeli (civico in quota Lega) e chiunque stia con lui (quindi anche Piacentini) perché alle scorse Provinciali non hanno fatto squadra facendogli saltare l’elezione in Provincia.

Adriano te ne devi andare

Adriano Piacentini

Maurizio Scaccia alza il pugnale politico dopo una serie di interrogazioni e conclude: “Ci attendiamo, alla fine di questa seduta di Consiglio comunale, le dimissioni le dimissioni di Adriano Piacentini da assessore, secondo le indicazioni del Partito date un mese fa. Se non si dimetterà entro la fine di questa seduta saremo costretti ad avviare l’iter per l’espulsione”.

Adriano Piacentini non si aspetta che l’esecuzione avvenga in questo modo: pubblica, davanti alla città che ascolta, sconfessato in piena assise dal Gruppo che dovrebbe rappresentare e di cui è stato fino a qualche mese fa il sub coordinatore provinciale. Risponde “non è un tema da affrontare in Consiglio comunale. E comunque al Partito di Forza Italia ho dato tantissimo da quando lei indossava i calzoncini corti. Quindi mi risparmi le lezioni”.

È l’urlo di un uomo ferito. Sul quale si avventa anche Pasquale Cirillo invitandolo “a rispettare il consigliere Scaccia”. Per l’assessore che ha guidato i conti della città verso il loro risanamento è troppo. Cirillo per lui è un parvenu del Partito, c’è entrato da pochissimo: come se un caporale di giornata osasse indicare l’uscita ad un colonnello pieno di campagne. Per questo Adriano Piacentini tuona “e lei a quale titolo parla? Qui rappresenta la civica ‘Frosinone Capoluogo’ in cui è stato eletto o Forza Italia? Non ci risulta la sua adesione ufficiale al Gruppo».

Maurizio Scaccia

Pasquale Cirillo non è di primo pelo, fa politica da quando aveva i calzoni corti e sa come girare il coltello dentro la piaga. Ribatte a Piacentini di non preoccuparsi e se ha il dubbio “glielo chiarisco adesso: faccio parte di Forza Italia”. Riprende la parola il Capogruppo: “La linea di Forza Italia è chiara, l’assessore Piacentini deve dimettersi”. L’ex sub coordinatore provinciale è come un toro nell’arena, infilzato ma vivo: “Io a questo Partito ho dato tutto. Ed ora aggiungo che finché in Forza Italia ci sarà anche lei io me ne terrò lontano.

Allo scontro tra i tre si è aggiunto, non per fare da paciere, anche il Consigliere Giovanni Bortone. È stato veramente al vetriolo. Ma c’è stato anche dell’altro.

La cronaca

Un breve spaccato di cronaca del tutti contro tutti andato in scena ieri sera. Ha aperto la fila degli interrogativi alla Giunta il consigliere di minoranza (quella propriamente detta) Vincenzo Iacovissi, il quale ha formulato alla Giunta diversi quesiti su vari temi amministrativi.

È intervenuta quindi la Consigliera Maria Antonietta Mirabella (uno dei 5 malpancisti) che ha chiesto tra l’altro chiarimenti circa i costi di gestione della Torre della Pace e del traffico al centro storico. È toccato quindi al Capogruppo di Forza Italia Maurizio Scaccia chiedere prima chiarimenti sulla vicenda di Solidiamo (le indennità di sindaco, assessori e consiglieri da destinare ad iniziative sociali). Poi,  come detto, ha acceso l’incendio sulle dimissioni di Piacentini scatenando una vera e propria bagarre.

Non sono mancati gli interventi, anche questi sempre particolarmente polemici, sia del Consigliere Pasquale Cirillo che del Consigliere Anselmo Pizzutelli. Palesando, in tutti gli interventi dei cinque malpancisti, un animus pugnandi nei confronti della maggioranza degno delle migliori opposizioni. Altro che semplice appoggio esterno.

I Consiglieri malpancisti in ogni caso, sia dentro che fuori dall’Aula si muovono sempre in maniera strutturata ed unitaria, sapendo bene come e quando “offendere“. Marciano divisi, per colpire uniti. Su questo non c’è alcun dubbio. Fin qui il Question time.

Il Consiglio ordinario

Laura Vicano con l’assessore Rossella Testa

Si è passati poi al Consiglio ordinario: lì c’erano da discutere solo due punti all’Ordine del Giorno. Il primo: la surroga del Consigliere dimissionario Mauro Vicano con il subentro in aula del primo dei non eletti della lista Marco Sordi. Anche questo, che doveva essere solo un adempimento di carattere formale, ha assunto un significato politico particolarmente rilevante per la maggioranza.

Infatti, al momento del voto della delibera di surroga hanno lasciato i banchi dove erano seduti, oltre i 5 malpancisti che già non avevano risposto presente all’appello (coerentemente con la loro l’azione politica), anche i Consiglieri del neo Gruppo FutuRa (Martino- Petricca-Pallone). Segnale evidente che la nomina ad assessore alla Smart City della dottoressa Laura Vicano non è stata per niente gradita dai tre. Prima di dimettersi, la delega era gestita dall’avvocato Alessandra Sardellitti che da sempre è in totale sintonia ed empatia con Martino – Petricca – Pallone.

Alessandra Sardellitti con il nuovo Gruppo

Aver abbandonato l’Aula senza votare è un fatto per certi versi clamoroso, che non accade quasi mai. I Consiglieri del Gruppo FutuRa hanno inviato un avviso ai naviganti, impossibile da ignorare.  Il bon ton istituzionale infatti prevede che la surroga di un Consigliere venga votata sempre da tutti, maggioranza e opposizione. Come accaduto ieri sera con tutti coloro che erano presente in aula al momento del voto: da ieri un Marco Sordi, visibilmente emozionato,  è Consigliere Comunale di Frosinone. Applausi e complimenti.

Si è passati quindi alla votazione ed approvazione degli equilibri di bilancio che ha determinato questa situazione. Sedici Si:  praticamente l’intera maggioranza a disposizione del sindaco Mastrangeli, tranne la consigliera Francesca Chiappini assente per motivi personali. Ma certamente ascrivibile ai fedelissimi consiglieri del Sindaco. Quattro i No: quelli di Angelo Pizzutelli, Norberto Venturi, Vincenzo Iacovissi, Alessandra Mandarelli. E sei astenuti: i 5 “malpancisti ” più il consigliere di “opposizione” Andrea Turriziani.

Riflessioni a margine

Foto © Stefano Strani

La maggioranza Mastrangeli di fatto ha tenuto, anche ieri: il sindaco può contare ad occhi chiusi su 16 – 17 Consiglieri. Ed è su questi numeri, senza tante particolari alchimie politiche, che il sindaco dovrà ragionare per i prossimi tre anni per portare a termine la consiliatura senza tanti problemi.

Il gruppo FutuRa non nell’immediato ma a futura memoria, (visto quanto accaduto al momento del voto della surroga di Vicano) potrebbe rappresentare un incognita per il sindaco. Specialmente se dovessero arrivare in Consiglio delibere sull’ambiente non condivise: come ad esempio quella sul forno crematorio.

Il Gruppo dei 5 Malpancisti sta all’opposizione: è inutile cercare di edulcorare ancora una posizione evidente nei fatti, negli atti ed anche nell’atteggiamento d’Aula. Più che battagliero. Appoggio esterno è solo un formalismo comunemente usato in politica. Nulla di più.

Angelo Pizzutelli

Questa opposizione non costituisce e non costituirà mai, se continua ad agire così, un problema per il sindaco Mastrangeli e per la sua maggioranza. Anche ieri sera, al momento del  voto degli equilibri di Bilancio, erano presenti pochi Consiglieri di minoranza e ancora una volta non hanno votato in maniera compatta. Il Consigliere Andrea Turriziani ha mandato alla maggioranza l’ennesimo segnale. Lui (e la sua lista) sono pronti a fare il salto. Che altro ancora devono fare?

Il sindaco Mastrangeli ha la necessità di chiarire, in tempi ragionevolmente brevi, la posizione dell’assessore Piacentini. Poiché è evidente a tutti, per primo a Forza Italia, che non si dimetterà come gli è stato chiesto (anche ieri sera), è arrivato il momento di chiarire, al resto della maggioranza, come si intende tenerlo dentro la Giunta nella funzione di assessore al Bilancio.

Lasciare il problema ancora irrisolto a lungo, rischia di creare un problema nel problema. Tenuto anche conto della posizione in proposito, molto chiara, assunta da FdI e dalla Lista del Vicesindaco Scaccia. Guarda caso, o forse non a caso,  quelli che sono stati, indiscutibilmente, la guardia pretoriana del Sindaco. Fino ad ora.