Altro che destra o sinistra: il nuovo format è tra “poteri forti” e popolo

Addio vecchie categorie: oggi vince chi riesce a convincere gli elettori di essere quello più vicino alla base

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

La scelta degli italiani in materia di gradimento politico ormai pare essere quella tra lotta alle élites e tentativo di far capire che le élites sono altre. Cioè tra una destra sovranista che blandisce il popolo ed una presunta sinistra salottiera che del popolo si è dimenticata da tempo.

Da tanto di quel tempo che alla fine gli autoritaristi sembrano pop ed i progressisti sembrano quelli che fumano il sigari e sorseggiano brandy su poltrone fatte con la pelle della gente comune. In realtà è la stessa definizione canonica di destra e sinistra che sta languendo, nel senso che oggi le categorie di analisi paiono essere quelle della Massima Vicinanza alla Base, indipendentemente dai “colori”.

E’ davvero così? Il dato su cui riflettere è un altro: in politica quello che è vero corrisponde esattamente con quello che riesci a far credere.

La democrazia di rappresentanza

L’Aula della Camera dei Deputati a Montecitorio

E’ il tema cardinale della democrazia di rappresentanza, e sta tutto nella capacità di “instradare” l’elettorato esattamente dove su volevi che andasse. Proviamo ad analizzare il recente post rilanciati dai deputati e dai senatori di Fratelli d’Italia: “Un passo in avanti fondamentale è stato compiuto per favorire il dialogo tra UE ed USA grazie a un grande lavoro diplomatico della nostra Giorgia Meloni”.

Riflettiamo su quell’aggettivo “nostra”, cioè una che non è di Fratelli d’Italia ma che dovrebbe essere di tutti perché di tutti vorrebbe il bene ed il benessere sociale. “Il nostro Presidente del Consiglio è riuscita a far sedere attorno a un tavolo il vicepresidente USA e il presidente della Commissione Europea avendo un solo ed unico obiettivo: quello di accorciare le distanze tra i due interlocutori”.

Adesso analizziamo (al di là della concordanza sghemba) quei due aggettivi “solo ed unico”, cioè due attribuzioni che escludono ogni forma di interesse privato, di ragione di camarilla e di bottega.

“In questo contesto, a dispetto degli odiatori seriali in Italia e all’estero, ha dimostrato che la nostra Nazione lungi dall’essere marginale, continua ad avere un ruolo centrale strategico come le viene riconosciuto dalle due parti in causa”.

Il sillogismo strambo

Ora ragioniamo sul tema chiave: quello per cui i sovranisti farebbero sempre cose erculee e nerborute e muscolari, malgrado le pastoie livorose ed i bastoni tra le ruote di gente che la mattina si alza col solo scopo di boicottare Meloni. E quindi, per principio sillogico un po’ farlocco, gli italiani.

Giorgia Meloni

Perché vale quello per cui se Meloni ama gli italiani e se qualcuno boicotta Meloni allora quel qualcuno odia gli italiani. Italiani che, pur non sapendo mediamente una mazza di filosofia, sembrano essere tutti fan (inconsapevoli) dei sillogismo socratici buttati giù un po’ alla Carlona, ma comunque efficaci.

Questo almeno stando agli “ultimi” sondaggi politici, non quelli freschissimi che usciranno nelle prossime ore, ma quelli che hanno avuto modo di consolidarsi e generare dinamice concrete nei giorni scorsi.

Cosa dicono i sondaggi

Sondaggi che dicono che “crescono sia Fratelli d’Italia che il Pd, ma negli ultimi sondaggi continua a crescere il divario tra i due Partiti ed a gioire è quello della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni”.

Lo aveva spiegato la cosiddetta “Supermedia” realizzata da Youtrend per l’Agi. E con questi dati, freschi ma non freschissimi, perciò settati meglio su una settimana non proprio facilissima per la Presidente Del Consiglio. “Fratelli d’Italia ha guadagnato un punto percentuale nelle ultime due settimane, tornando ben al di sopra del 30%”.

E ancora: “Il distacco sul Pd aumenta ed è ora di quasi otto punti percentuali e mezzo”. C’era e vige ancora un distinguo però. Quello per cui “l’ultima Supermedia considera però pochi sondaggi sulle intenzioni di voto, essendo pochi quelli pubblicati negli ultimi giorni”.

Massimo distacco

Il dato più rilevante è che ora “si registra il massimo distacco tra i primi due partiti dalle europee del 2024, quando il divario si era accorciato a 4,7 punti”.

(Foto: Saverio De Giglio © Imagoeconomica)

Con quali percentuali? “In testa c’è quindi Fratelli d’Italia con il 30,4% dei voti e una crescita di un punto nelle ultime due settimane. Guadagna solo lo 0,2% il Pd, ora al 22% e nettamente distanziato dal partito di Meloni”.

E il dato è esattamente quello: in Italia chi si appropria delle ragioni del “popolo” a favore degli interessi delle consorterie vince quasi sempre.

Solo che la definizione delle due categorie ormai è talmente fumosa che in quella confusione svetta chi, non molto tempo fa, al popolo gli mise le catene.