
Conferenza stampa di Cethegus e NeoLatina sullo stato di salute dello specchio d'acqua. Chiesti un incontro con il Ministro dell'Ambiente e la modifica delle norme affinchè la gestione del bacino venga affidata ai Comuni riuniti in consorzio
Richiesta di un incontro urgente con il Ministro dell’Ambiente e la modifica delle norme sul Parco Nazionale del Circeo, affinché la gestione sia affidata direttamente ai Comuni costituiti in Comunità del Parco. Sono alcune delle richieste emerse dalla conferenza stampa di Cethegus e NeoLatina sullo stato di salute del Lago di Fogliano, le cui foci sono insabbiate ormai da mesi, non consentendo lo scambio di acqua mare-lago.
Il lago vive da secoli scambiando la sua acqua con quella del mare. Uno scambio che passa per un canale: foce del Duca. Il Canale si è insabbiato, la conseguenza è che l’acqua non si “scambia” più tra lago e mare. Quindi? L’acqua del lago non ha più ossigeno e quindi tutte le creature del lago stanno morendo e morte loro morirà il lago. (Leggi qui: Latina e la morte di un lago senza pietà: Fogliano soffoca).
La denuncia di Cethegus e NeoLatina

Morte per soffocamento a causa della burocrazia. Come ha evidenziato il giornalista Lidano Grassucci che ha lanciato l’allarme sull’eccesso di enti che hanno la competenza su questo tema. Infatti hanno voce in materia: Carabinieri Forestali, Comuni, Regione, Capitaneria di Porto, Consorzio di Bonifica, Prefettura e altri ancora. “Nessuno dei quali decide; ma lo sappiamo che la sabbia c’è, siamo al mare”.
Leonardo Valle è il presidente della società consortile per azioni Cethegus, impegnata in valorizzazione dei territori. Ha chiarito come “quello che vediamo qui è unico al mondo, e non c’è un livello minimo di affidabilità tra le cose affermate dalle istituzioni e quelle realizzate. E siccome qui c’è di mezzo la biodiversità, non possiamo permettere che accada per questi canali quanto avvenuto per Rio Martino, ancora da liberare dalla sabbia. Se finisce un ecosistema, finisce per sempre e non possiamo tollerarlo”.
Il cda di Cethegus lo ha incaricato di espletare ogni azione per capire cosa sta accadendo sul territorio e richiedere un immediato incontro con il ministro dell’Ambiente“.
Le critiche alle istituzioni

“Ci si meraviglia che si perdano tratti di spiaggia, ma non è un fenomeno di oggi – ha aggiunto Maurizio Guercio (testata NeoLatina) – I bunker della Seconda guerra mondiale sulla spiaggia, erano a 150 metri dal bagnasciuga, oggi sono a 10 metri. Oggi siamo qui per denunciare questa sorta di omertà intellettuale di cui soffriamo, e faremo ancora altre iniziative, anche dentro il lago di Fogliano“.
C’è poi la nota dell’Ente Parco in cui la commissaria Emanuela Zappone affermava come sono state trasmesse a tutti gli enti le iniziative da porre in essere per contrastare l’emergenza. Assicura che entro giugno le foci Del Duca e del Caterattino saranno liberate. Valle ha ribattuto che “non c’è ancora un cronoprogramma, è solo una ipotesi di progetto. E se poi ci fosse un problema nella caratterizzazione della sabbia?”.
Anche Grassucci ha dubbi in merito. Ha obiettato come “il Parco deve fare, non interessarsi di chi sia o meno responsabile. Chiediamo un’azione stupida: mandare una ruspa a spalare la sabbia”.
Tra i presenti, anche Maurilio Cipparone, storico esponente dell’ambientalismo pontino, già fondatore e presidente onorario dell’Istituto Pangea, nonché portavoce ufficiale dell’Unione per i Parchi e l’Ambiente d’Italia, che ha lanciato un monito: “Nel momento in cui l’ultima Pinna nobilis del lago si estinguerà, nessuno potrà rimetterla. Il tema della biodiversità è un problema gigantesco che riguarda tutta l’umanità, e il controllo del territorio, e i valori materiali e immateriali del Parco dovrebbero essere gestiti dalla comunità del territorio”.