
Poker di aspiranti sindaco saranno ed in lizza per 16 posti da consigliere comunale ci sono 60 candidati tondi tondi
Quattro candidature a sindaco, i faldoni con i simboli e le firme a sostegno sono pronti. Itri sarà l’unico comune della provincia di Latina che il 25 ed il 26 maggio eleggerà il proprio sindaco e rinnoverà il consiglio comunale.
È un record per la città, considerando che Itri conta poco più di 10.000 abitanti. Ed è un altro primato: per la terza volta consecutiva, i cittadini andranno alle urne in anticipo rispetto alla scadenza naturale. Solo un anno fa, il 24 marzo 2024, l’amministrazione era caduta per la mancata approvazione del bilancio previsionale, portando al commissariamento del comune con Antonietta Lonigro.
Centrodestra unito su Andrea Di Biase

Dopo un accordo politico insperato fino a pochi mesi fa, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega si sono compattati e hanno ufficializzato per primi il proprio candidato: l’architetto Andrea Di Biase, sostenuto dalla lista “Itri 2035“.
E nonostante ci siano i Partiti storici del Polo, Di Biase ha messo in chiaro: “Non sono solo il candidato del centrodestra. Il mio progetto coinvolge anche esponenti della società civile e candidati provenienti da altre culture politiche”.
I fatti dicono che la lista “Itri 2035” è in gran parte composta da esponenti di Fratelli d’Italia vicini all’assessora regionale Elena Palazzo: l’ex presidente del consiglio comunale ed ex assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Ciccone, il neo coordinatore cittadino di Fdi Simone Di Mascolo, l’ex delegata Alessia Mancini e in più Enzo Agresti e Michele Di Vozzo.

Numericamente più stringata (ma non per questo meno battagliera) la rappresentanza di Forza Italia, il Partito del candidato a sindaco Di Biase. Gli azzurri hanno deciso di puntare su due donne: la coordinatrice comunale Donatella Del Bove e l’ex assessore ai Lavori Pubblici Serena Ciccarelli, affiancate da Enzo Mancini e Massimo Pelliccia.
La Lega invece, sorprendentemente non ha candidato il coordinatore cittadino Raffaele Mancini. È lo stesso che la scorsa settimana aveva capeggiato la delegazione aurunca del ‘Carroccio’ andata a Latina per chiedere alla deputata Giovanna Miele di convincere (inutilmente) Antonio Gelfù a ritirare la sua candidatura per la lista “Insieme per Itri”. Scomparso dai radar il coordinatore Mancini, la Lega punta sul tandem formato dal consigliere comunale uscente Mario Di Mattia e da Silvia Speziale.
Non solo centrodestra

Il candidato sindaco Di Biase era stato chiaro: “Nella mia lista c’è dell’altro oltre al centro destra”. E in effetti è così verificando la carta d’identità politica degli altri candidati. Francesco Bedendo, in consiglio per pochi mesi prima dello scioglimento lo scorso anno, arriva da Italia Viva. La professoressa progressista Paola Soscia è stata vice sindaco ed assessore alla cultura del sindaco Antonio Fargiorgio. Mentre arriva dalla società civile Maria Cardogna (suo papà Claudio è stato più volte consigliere Comunale e Provinciale della Pdl). E Giorgio Zuena.
Quest’ultimo è stato l’innesto last minute operato – si dice – con i buoni uffici del coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Claudio Fazzone. E se così non fosse, resta comunque un’operazione strategica di matrice azzurra con cui tentare di depotenziare Antonio Gelfù, candidato della lista “Insieme per Itri”. Quando Gelfù ha risposto picche alla richiesta di fare un passo di lato avanzata dalla deputata Giovanna Miele, Forza Italia ha provato ad indebolire sul piano elettorale la lista dell’imprenditore del legno attraverso l’operazione Zuena.
Giorgio Zuena, infermiere professionale presso l’ospedale “Dono Svizzero” di Formia, è legato da vincoli parentali ad Antonio Ruggieri. Si tratta dell’ultimo assessore al Bilancio in carica ed è nipote dell’ex sindaco Giovanni Agresti. L’opzione è chiara: Ruggieri, impegnato inizialmente a sostenere Gelfù, potrebbe ora tornare a sedere in Giunta in caso di elezione a sindaco di Andrea Di Biase. Naturalmente con l’avvallo e l’accordo politico sottoscritto dall’ex sindaco Agresti.
Gelfù ed i conti sbagliati

Gelfù, imprenditore del settore legno, ha accusato Forza Italia di tentativi di sabotaggio. Quando ha capito negli ultimi giorni di essere finito nel mirino di Forza Italia ha provato a giocare come il gatto con il topo. Ha messo in giro la fake news secondo la quale Gabriella Dragonetti (l’ex delegata del sindaco sfiduciato Giovanni Agresti) avrebbe deciso di farsi da parte. E quindi lui doveva rinunciare al suo progetto. Falso. Anche perché c’è la firma della Dragonetti sulla formazione di Gelfù che il capolista Giuseppe Cece (fu determinante il voto dell’esponente di Noi Moderati per l’Italia a far cadere l’ex sindaco Agresti poco più di un anno fa) ha presentato venerdì pomeriggio alle 16 alla Segreteria Generale del comune di Itri.
“Hanno provato in tutte le maniere a sabotare la mia esperienza elettorale” ha commentato Gelfù. “Ad Itri c’è un’pubblica stanca di vedere un Comune fermo e commissariato per tre volte in dieci anni. Se lo fossi stato nella mia azienda, i miei cento dipendenti mi avrebbero preso a calci”.

Gelfù punta sul voto di opinione e su alcune individualità in lizza per il Consiglio comunale. Tra queste il funzionario comunale Pasquale Manzo (è lui la testa d’ariete del consigliere regionale di Fdi Enrico Tiero alle amministrative itrane?), Giovanni Galardo (è il candidato ufficiale del sindaco leghista di Sperlonga e due volte presidente della Provincia Armando Cusani), Piergiorgio Assaiante ed Emilia Soscia. La lista di “Insieme per Itri” viene completata da Maurizio Vidoni, Michele Notarianni, Salvatore Papa, Giovanni Lucariello, Miriam Papa, Maria Giuseppa detta Giuseppina Masella, Silvia Mancini, Margherita detta Marga Turco, Annaria Suprano e Paola Tuccinardi.
L’eterno Fargiorgio con “Itri Domani”

L’ex sindaco Antonio Fargiorgio è il candidato del fronte progressista e cattolico. Ha rilanciato la sua lista, chiamandola “Itri Domani” sostituendo il nome di cinque anni fa “Itri Facciamo Domani”. È sostenuta da Pd, Italia Viva, Azione e Alleanza Verdi e Sinistra. Il suo obiettivo è riprendere il progetto amministrativo interrotto nel 2021.
Lo schieramento di Fargiorgio è più stabile e solido del passato. Oggi ha un accordo con i vertici provinciali e regionali del Pd che candida la sua Segretaria cittadina Paola Ruggieri, il suo vice Stefano Manzo e al giovane Giovanni Saccoccio.
Azione punta sulla sua responsabile locale Maria Chiara Soprano così come c’è spazio in “Itri Domani” per alcuni dei fedelissimi (e possessori di un congruo portafoglio elettorale) del candidato sindaco: l’ex presidente del consiglio Pietro Di Mascolo, gli ex assessori Vittoria Maggiarra e Luca Iudicone ed il presidente della potente azienda agro faunistica “Fra Diavolo” Silverio Sinapi. L’ultimo innesto, in ordine di tempo operato da Fargiorgio per definire la sua lista ha riguardato l’assessore alla Cultura uscente della Giunta Agresti (e cognato dell’assessora regionale Fdi Elena Palazzo) Salvatore Mazziotti.

La sua corsa è stata ufficializzata dopo una foto scattata a Roma. L’avvocato Fargiorgio è al centro tra il consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra Claudio Marotta e l’ex parlamentare europeo e ora assessore alla cultura del comune di Roma Massimiliano Smeriglio. Naturalmente anche qui l’opzione è chiara: il professor Mazziotti, in caso di ritorno dell’avvocato Fargiorgio nel palazzo di piazza Umberto, sarà di nuovo assessore alla Cultura.
Osvaldo Agresti ed Un’Altra Itri
Infine Osvaldo Agresti, ex consigliere M5S, guida la lista civico-progressista “Un’Altra Itri”. Autoironico, si definisce “il rompiballe” e sottolinea il suo ruolo di oppositore coerente negli anni. La lista “Un’Altra Itri” conta 12 candidati.

L’ha allestita dopo che è sfumato l’accordo elettorale con il Pd perché impegnato a sostenere Fargiorgio, Agresti è stato venerdì il primo in assoluto a presentare in comune la sua lista a dodici. Vi fanno parte nell’ordine Alfredo Loso, Nadia Soscia, Davide Fierro, Nadia Antonietta Pacifici, Marco Tuccinardi, Marina Ruggieri, Pietro Buccilli, Oksana Bashyrova, Simone Prattico, Ida Pecorone, Claudio Ruggieri e Francesco Paolo Ciano.
Dice Agresti “Dire la verità, non è popolare. Però sono quello che vi ha permesso , per un decennio di sapere cosa succede nel Palazzo. Sono quello che ha fermato, dall’opposizione, decine di nefandezze. L’unico che si oppone e si è sempre opposto, nei fatti alla delocalizzazione della scuola in zona ad alto rischio idrogeologico. Sono l’unico che, anche quando impopolare, ho cercato di difendere i diritti della gente. Sento parlare di voto utile, sono d’accordo: ma è utile se dato a chi vi ha già massacrato? È utile se i personaggi son sempre gli stessi che hanno già preso in giro i miei concittadini”.
Il quadro finale
In sintesi, i candidati a sindaco di Itri sono:
- Andrea Di Biase (“Itri 2035”)
- Antonio Gelfù (“Insieme per Itri”)
- Antonio Fargiorgio (“Itri Domani”)
- Osvaldo Agresti (“Un’Altra Itri”)
In corsa per 16 posti da consigliere comunale ci sono 60 candidati.
Un possibile 61° candidato, Giuseppe De Santis, nonostante la giacca strappata a furia di farsela tirare, ha deciso di prolungare la sua vacanza negli Stati Uniti ospite della sorella. “A tornare? Non ci penso proprio”.