Dopo 3 anni di battaglia legale, l'ex presidente ha avuto ragione dal Tribunale di Frosinone. L'associazione dovrà consegnargli la documentazione richiesta in seguito alla sua defenestrazione. Ora potrebbero aprirsi nuovi scenari come lo scioglimento degli organi direttivi e di conseguenza nuove elezioni
Una vittoria che ad Anagni potrebbe riaprire un fronte: quello della gestione della Pro Loco. E soprattutto, sulla sensibilità della stessa associazione nei confronti della politica locale. Un tema che per qualche tempo sembrava essere stato messo da parte. Con esiti che, al momento, sembrano imprevedibili.
E’ la conseguenza più importante della novità annunciata nelle ultime ore dall’ex presidente della Pro Loco di Anagni Franco Stazi. Ha fatto sapere di aver finalmente ottenuto i documenti che aveva chiesto in seguito alla sua defenestrazione da presidente dell’organismo che da sempre, ad Anagni, gestisce ed organizza eventi ed attività a livello turistico e culturale. Ad ordinare di consegnarli è stata una sentenza del Tribunale.
Una vicenda che fa discutere dal 2022

Franco Stazi era stato proclamato presidente della Pro Loco nel 2021: una nomina che era stata vista come la volontà del centrosinistra locale di mantenere il controllo di un’associazione fondamentale nella vita sociale in una città da tempo a trazione centrodestra. L’estate dopo Stazi era stato messo da parte attraverso una decisione del direttivo della Pro Loco.
Decisione del tutto corretta a norma di regolamento, come anche Stazi aveva sempre negli anni successivi tenuto a precisare. Ma che in molti hanno voluto interpretare come un colpo di coda del centrodestra cittadino, che aveva voluto rimettere le mani su un ente importante per la gestione della cultura, e quindi del consenso.
Poco dopo la sua sfiducia, Stazi aveva chiesto di poter avere le copie di una serie di documenti, ricevendo un netto rifiuto. Un irrigidimento che aveva provocato l’inizio di una battaglia legale che è terminata con il giudice che ha dato la possibilità a Stazi di ottenere questi documenti.
“Una gestione corretta”

Di tutto questo si è parlato in una conferenza stampa durante la quale, oltre che esprimere soddisfazione per il risultato ottenuto, l’avvocato Emanuele Ricchetti ha ribadito che Stazi ha sempre avuto una condotta “in ogni momento collocata nel perimetro della legalità e finalizzata a garantire conoscibilità e corretto controllo della associazione della attività associativa”.
Tradotto: Stazi ha sempre fatto tutto nell’interesse della Pro Loco, e quindi della città e non per interessi personali o politici. Anche se la politica comunque ha fatto di nuovo capolino durante la conferenza stampa. Stazi infatti, in più di un’occasione, ha ribadito di essere stato messo da parte soprattutto perché aveva tentato di scollegare l’attività della Pro Loco dalla politica locale. E che ad Anagni “le associazioni devono essere accompagnate verso la trasparenza, non allontanate da essa”.
Versi scenari impensabili?
Ora, come detto, si apre la vera partita, grazie a quei documenti che tre anni fa Stazi non era riuscito ad ottenere. C’è infatti la possibilità, per adesso soltanto teorica, che sulla base di questi documenti si possa aprire un altro fronte. Potrebbero finire in discussione non soltanto la procedura che ha portato alla sfiducia di Stazi ma anche l’attività della Pro Loco da quel momento in poi.

Una prospettiva che potrebbe addirittura portare allo scioglimento dell’attuale “governance” della Pro Loco, con conseguenti nuove elezioni per il rinnovo delle cariche. Elezioni alle quali Stazi potrebbe, in teoria, partecipare. L’ex presidente però, durante la conferenza stampa, ha ufficialmente, smentito questa possibilità, dicendosi soddisfatto del risultato ottenuto, che gli restituisce onore e credibilità. Una posizione che però potrebbe anche cambiare.

















