Anagni, tra i due litiganti (Marino e Salvati) spunta il “papa straniero”

Nel centrodestra anagnino è già iniziato il toto-successore del sindaco Natalia. Gli aspiranti candidati sono il presidente del consiglio comunale e l'assessore al bilancio. Un derby che potrebbe minare la stabilità della coalizione e per questo il primo cittadino starebbe lavorando ad una soluzione che preveda un tecnico esterno

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

In gergo tecnico si chiama papa straniero. E’ la locuzione che, soprattutto nelle redazione giornalistiche, si utilizza quando si vuole fare riferimento alla necessità di trovare un leader di riferimento al di fuori degli schieramenti politici di una coalizione. Capita quando gli aspiranti leader sono anche i referenti dei Partiti in coalizione. E dunque la ricerca nasce quasi sempre dalla necessità di evitare che le fibrillazioni legate al peso politico delle varie anime possano far saltare la coalizione stessa.

Quindi, per evitare crisi inappropriate, si decide di evitare che il capo della coalizione sia uno dei leader delle forze politiche che compongono l’alleanza. E si sceglie un tecnico esterno (d’area, ovviamente) che possa avere, al di là dell’indubbia competenza, la possibilità di depotenziare eventuali rivalità.

Gli esempi di Prodi, Conte e… Bassetta

L’ex sindaco Fausto Bassetta (Foto courtesy Anagnia.com)

Gli esempi, a livello sia nazionale che locale, non mancano. Soltanto per citarne alcuni si può fare riferimento a Romano Prodi, che nel 1995 riuscì (per poco, come si è visto) a saldare le anime piuttosto rissose dell’Ulivo. Nel 2018 l’allora sconosciuto avvocato Giuseppe Conte dovette far ragionare e mettere insieme la Lega ed ed i 5 Stelle.

A livello locale c’è il caso di Anagni. Dove, nel 2014, il centrosinistra scelse il colonnello Fausto Bassetta per mettere insieme le anime di una coalizione che rischiava seriamente di spaccarsi. L’indicazione del militare permise, sia pure per un tempo breve, al mondo progressista di governare la città, prima della crisi che avrebbe portato nel 2018 allo scioglimento del consiglio comunale.

Un “tecnico” per la successione di Natalia?

Davide Salvati

Rispetto a questo qual è la novità? Secondo le voci che circolano da qualche tempo all’interno degli ambienti del centrodestra, il “papa straniero” potrebbe entrare in gioco all’interno dello schieramento capeggiato, al momento, da Daniele Natalia.

I dati concreti sono quelli che ormai si conoscono: nella coalizione, anche se non in modo aperto, è già partita la gara per la successione al Natalia 2. Al momento sono due gli aspiranti candidati: da una parte il presidente del consiglio comunale, nonché esponente di Fratelli d’Italia, Davide Salvati; dall’altra l’esponente della lista civica Cuori Anagnini, nonché assessore al bilancio ed alla cultura, Carlo Marino.

Carlo Marino

Tra i due, anche se ufficialmente le strette di mano e gli abbracci si sprecano, la lotta per arrivare sullo scranno di primo cittadino del palazzo comunale è già iniziata da tempo. Dalla sua Marino può contare su una indubbia visibilità, ampliata anche dalla sua tendenza a mettersi al centro degli eventi che negli ultimi tempi stanno mettendo in mostra la città (vedi il Giubileo). A favore di Salvati c’è (forse) una statura politica più strutturata, amplificata anche da eventi di geopolitica internazionale come il convegno Rimland organizzato qualche mese fa all’interno della Sala della Regione.

Il sindaco vuole blindare la coalizione

La guerra interna, comunque, rimane. Una guerra che potrebbe, anche se mancano ancora tre anni alle elezioni, minare la stabilità della coalizione. Che, anche se numericamente non ha alcuna difficoltà, potrebbe essere messa in crisi dalle ambizioni contrapposte. Di qui la possibilità concreta di indicare un “papa straniero”. Una figura esterna, un tecnico, che  avrebbe il compito di evitare ogni forma di rivalità. Poiché, ovviamente, contro questa figura sarebbe impossibile opporsi, senza denunciare apertamente forme di gelosia inappropriate.

Il sindaco Daniele Natalia

Nei corridoi del palazzo comunale giurano che il sindaco ci abbia già pensato da tempo. E che, nonostante le rassicurazioni fatte a tutti gli attuali aspiranti eredi, il primo cittadino stia pensando seriamente ad una soluzione di questo tipo. E che abbia già individuato il profilo giusto. Che avrebbe il pregio di garantire una successione morbida. Evitando le fibrillazioni che, inevitabilmente, con una competizione interna tra politici veri e propri, rischierebbe di stancare l’azione della maggioranza.