
Anche il dibattito in Direzione Regionale del Partito Democratico finisce tra contestazioni e ricorsi. Il primo lo ha presentato Energia Popolare. Punta il dito sulle procedure congressuali e l'anticipazione del Congresso Provinciale di Latina. La situazione a Frosinone è bloccata
Via con i ricorsi. Anche la discussione avvenuta l’altro giorno all’interno della Direzione Regionale del Partito Democratico è finita con le carte bollate. Esattamente come il dibattito che doveva portare il Pd della provincia di Frosinone verso il Congresso e che invece è finito sepolto sotto una valanga di contestazioni. (Leggi qui: Cinquanta minuti e poi il rinvio: Frosinone infiamma la Direzione Pd. E leggi anche: La Direzione Pd vota il regolamento).
Ad impugnare le decisioni prese martedì dalla Direzione Regionale del Lazio sono stati i componenti di Energia Popolare, l’area nella quale sono confluiti i post renziani di Base Riformista ed il comitato Bonaccini. Stanno fuori dal gruppone di maggioranza del Partito nel Lazio e non accettano l’operazione che in qualche modo vede insieme Area Dem con il Comitato Schlein e Rete Democratica (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di sabato 8 febbraio 2025).
I tre punti chiave

Un ricorso fitto, articolato, indirizzato alla Commissione Nazionale di Garanzia. Dove i punti chiave sono essenzialmente 3 seguiti da una serie di punti minori. Il primo prende di mira il Regolamento per i Congressi: per Energia Popolare la Direzione Pd del Lazio ha debordato, andando oltre le sue competenze. Ritengono che poteva occuparsi di aspetti organizzativi e invece si è andati oltre.
Il secondo punto centrale del ricorso è quello che prende di mira la possibilità di anticipare il Congresso Provinciale di Latina. Energia Popolare denuncia una palese violazione dello Statuto. Sostiene che non è possibile anticipare di un anno quell’appuntamento elettorale, semmai è possibile per le Federazioni che vanno in scadenza entro il 2025 ma Latina scade il 2026. Perché la Direzione ha proposto di dare anche a Latina la possibilità di anticipare il suo congresso, tenendolo assieme alla federazione provinciale di Roma ed a quella di Rieti?

La chiave di lettura accreditata vuole che la Segretaria Elly Schlein punti a vincere le elezioni regionali nelle Marche e da quella posizione di forza anticipare il Congresso nazionale. Da lì può accadere di tutto. Allora nel Lazio Area Dem (la componente del Segretario Regionale Daniele Leodori) si è mossa per blindare la Federazione della provincia di Roma ed al tempo stesso ha dato la possibilità di fare altrettanto ai suoi avversari di Rete Democratica consentendogli di blindare la Federazione di Latina in cui l’area di Claudio Mancini è maggioritaria. Energia Popolare è tagliata fuori, nel primo e nel secondo caso.
L’altro punto principale del ricorso è sul metodo con cui la Direzione ha fatto votare gli emendamenti al Regolamento per i Congressi. Un voto avvenuto on line, non su una piattaforma ma compilando un modulo di testo ed ora i conteggi sono in corso.
Il Congresso infinito

Per sbloccare la situazione di Frosinone si attende invece la nomina di un commissario ad acta che dovrà definire la base elettorale e far ripartire la procedura arenatasi lo scorso 23 dicembre. Cioè quando Energia Popolare e Base Riformista hanno denunciato irregolarità nel tesseramento, certificate poi dalla Commissione Regionale di Garanzia che ha ritenuto inefficace il tesseramento ai fini del Congresso.
La finestra per celebrare i Congressi provinciali sta per chiudersi e difficilmente il Commissario avrà il tempo per sbrogliare la matassa. Si rischia di restare in un limbo indeterminato. Ed anche il dibattito al Regionale potrebbe avviarsi sullo stesso percorso.